FOTO DELLE ISOLE TUVALU (DESTINATE A SCOMPARIRE SE LE NAZIONI NON DIMINUIRANNO L'EMISSIONE DI GAS SERRA)

mercoledì 26 dicembre 2007

E ANCHE CATTIVE NOTIZIE POST-NATALIZIE

La mancanza di cultura sull’inquinamento luminoso che c’è in Puglia nelle amministrazioni comunali lascia molto perplessi. Lo dimostrano le graduatorie per gli incentivi ai comuni per gli impianti luminosi (vedi http://www.regione.puglia.it/index.php?ss_id=5&page=documenti&opz=getdoc&id=124 ). I punteggi da assegnare includevano anche un punteggio per l’adozione di regolamenti in materia di inquinamento luminoso. Hanno presentato progetti che hanno considerato problematiche di inquinamento luminoso (meritano di essere nominati) : Associazione di Comuni con S. Severo Capofila, Unione dei Comuni di Acquarica del Capo e Presicce, Comune di Ostuni, Unione dei Comuni del Nord Salenti (Campi Salentina, Novoli, Trepuzzi, Guagnano , Surbo, Squinzano), Unione dei Comuni di Leuca-Specchia, Comune di Gravina di Puglia,Unione dei Comuni Terre di Acaya e di Roca Vernola e di Melendugno. Gli iscritti in graduatoria sono 50 e solo 7 partecipanti hanno pensato all’inquinamento luminoso (un modesto 14%). Credo che vadano comunque segnalati Gravina e Ostuni che hanno presentato ben due progetti. I comuni della nostra provincia che hanno partecipato brillano per non averci pensato.

venerdì 21 dicembre 2007

NUOVE TECNOLOGIE PER L'AMBIENTE DA PARTE DEL CNR

Lino del Gruppo Amici di Beppe Grillo di Taranto ha segnalato un’interessante tecnologia dell’Istituto di Studi sui Materiali Nanostruttorati (ISMN) di Montelibretti denominata Thor (Total house waste recycling) ovvero ricilaggio totale dei rifiuti casalinghi. Cosa fa? Riesce a trattare otto tonnellate all'ora, recupera e raffina tutti i rifiuti solidi urbani insieme e li trasforma in materiale da riutilizzare e in combustibile dall'elevato potere calorico. Inoltre, è completamente meccanico, non termico, e non è necessario tenerlo sempre in funzione, basta accenderlo quando serve, limitando o eliminando lo stoccaggio e i cattivi odori. E’ stato progettato anche come impianto mobile, utile per contrastare le emergenze, in tutte le situazioni dove e' necessario trattare i rifiuti velocemente, senza scorie e senza impegnare spazi di grandi dimensioni, con un costo contenuto. Come esempio concreto, il CNR afferma che in un'area urbana di 5.000 abitanti che produce circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi, con Thor si possono ricavare una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti. Il resto dei rifiuti e' acqua, espulsa sotto forma di vapore durante il processo. Il prodotto che esce da Thor e' sterilizzato perche' le pressioni che si generano nel mulino, dalle 8.000 alle 15.000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e non produce odori.Secondon l'inventore del progetto Thor, Paolo Plescia, si arriva a avere "un combustibile utilizzabile con qualunque tipo di sistema termico, compresi i motori funzionanti a biodiesel, le caldaie a vapore, i sistemi di riscaldamento centralizzati e gli impianti di termovalorizzazione delle biomasse Infatti, le caratteristiche chimiche del prodotto generato dai rifiuti, una volta eliminate le componenti inquinanti, sono del tutto analoghe a quelle delle biomasse, ma povere in zolfo e esenti da idrocarburi policiclici. Inoltre, spiega Plescia, "il prodotto può essere usato come combustibile solido o pellettizzato oppure per ottonere bio-olio per motori diesel attraverso la pirolisi". L'impianto porta anche benefici dal lato dei costi: un impianto da 4 tonnellate all'ora occupa un massimodi 300 metri quadrati e ha un costo medio di 2 milioni di euro, mentre un impianto di taglia medio-piccola da 20 mila tonnellate l'anno presenta costi di circa 40 euro per tonnellata di materiale. Per un'identica quantita', una discarica ne richiederebbe almeno 100 e un inceneritore 250 euro. Sicuramente una tecnologia da usare, basta solo vedere le comparazione con i costi dell’inceneritore. Secondo me, il vapore prodotto potrebbe essere utilizzato per produrre energia elettrica da turbina, rendendo l’impianto anche cogenerante. Ed è sicuramente pulito e non inquinante.

UNA BUONA NOTIZIA PRENATALIZIA SULL'AMBIENTE...

L’ARPA Puglia ha terminato uno studio sulle emissioni della centrale di Modugno e i risultati sono apparsi sulla stampa ( http://www.rassegnastampacrp.com/archivio.aspx?id=34841
http://www.rassegnastampacrp.com/archivio.aspx?id=34842

L’ARPA conferma che la centrale emette gas serra e pulviscoli. Pertanto l’Assessore Losappio ha detto no. Una buona notizia prenatalizia.

mercoledì 19 dicembre 2007

Il gruppo degli amici di BeppeGrillo di Taranto è molto attento alle problematiche ambientali della Provincia ed ha segnalato nel suo sito quest'articolo del Corriere del Giorno

dal Corriere del Giorno del 16 Dicembre 2007

"Rifiuti, riparte l'inceneritore e l'Amiu richiama gli esperti.Si sblocca la vertenza degli ex TermomeccanicaL'inceneritore ripartirà.L'Amiu, per adesso, rimette in moto l'iter burocratico prima di girare definitivamente la chiave dell'impianto. Della partita, già da domani, saranno cinque dei quattordici esperti ex Termomeccanica che avvieranno le procedure per poi accogliere tra le file dell'azienda gli altri ancora in mobilità. È questo il risultato dell'accordo siglato venerdì tra sindacati e azienda.«Dalla prossima settimana (da domani, ndr) si comincia a predisporre la parte burocratico-amministrativa per l'ottenimento dell'Autorizzazione Integrata Ambientale e dei necessari permessi tecnici - spiega Nello De Gregorio, componente del cda, al Corriere - nel giro di un paio di mesi, al massimo tre, otterremo tutti i permessi. Lavoreremo per centrare l'obiettivo. Ottenuto i permessi, l'impianto sarà acceso. Ma non dovrebbero esserci grossi problemi: ad aprile si va». De Gregorio è fiducioso, dopo le battaglie sostenute pubblicamente contro il vecchio cda e alcuni criteri gestionali. I nuovi amministratori puntano all'avvio dell'impianto di compostaggio, annesso all'inceneritore, che tratterà la frazione umida. Un impianto sinora mai utilizzato.Per farlo funzionare, oltre che metterlo in moto l'Amiu deve garantirsi scorte di frazione umida che almeno nella fase iniziale dovrebbe essere alimentata da grandi utenze quali Marina, mense, ristoranti. «E vediamo come va - commenta De Gregorio - anche se per l'anno prossimodovremmo essere pronti a gestire il progetto di rilancio della differenziata ».Lo sblocco, come detto, riguarda direttamente i lavoratori ex Termomeccanica, la società che negli ultimi anni ha gestito il termovalorizzatore. Sono quattordici gli ex Termomeccanica, a cui vanno aggiunti i quindici che fanno capo alle imprese dell'indotto. Il piano di gestione dei costi riguarda trenta persone, non a caso. Il piano di assorbimento non sarebbe più una chimera.Venerdì sera accordo, si diceva. «L'impianto partirà, per questo assumiamo la prossima settimana il gruppo che avvierà la ripresa - conferma De Gregorio - e siamo d'accordocon i sindacati confederali e con gli autonomi per una prova verifica a metà gennaio del programma». Per De Gregorio, «è un risultato significativo: rompiamo gli indugi. Si va dalle intese interlocutorie dei mesi scorsi all'avvio del programma. Partiamo convinti e consapevoli che l'impianto di incenerimento non sia autonomo nel contesto del piano industriale che stiamo elaborando. Nel giro di un anno e mezzo - spiega il componente del cda Amiu - dobbiamorealizzare l'intero ciclo dei rifiuti in casa. Significa che l'inceneritore gestirà, in questa fase, quasi il 50% dei rifiuti prodotti; l'altra metà con l'impianto di compostaggio, lavorando la frazione umida. Sullo sfondo c'è il rilancio della raccolta differenziata che si spera possa raggiungere illivello del 30-40% nel volgere di due anni».La città produce ogni anno 100.000 tonnellate di rifiuti: la metà dovrebbe andare a finire nell'inceneritore, una parte consistente nell'impianto di compostaggio, e almeno il 30% restante andrebbe smaltito con il sistema della raccolta con la differenziata. Entro un paio d'anni, la discarica dovrebbe essere un luogo del passato. Almeno così sperano all'Amiu"


E quindi qualcuno pensa di ripartire con un inceneritore con 50.000 tonnellate di rifiuti ridotti in cenere? Ma siamo completamente pazzi?? Ma si rende conto di cosa stanno proponendo di combinare ai danni di tutta la provincia?? Saremo inondtati di PM10 e polveri ultrasottili. Ma possibile che non intevenga nessuno???

domenica 16 dicembre 2007

INQUINAMENTO LUMINOSO? UNA OPPORTUNITA' DI RISPARMIO

Se notate, nei vari comuni l’illuminazione è fatta di fari che non tengono assolutamente conto del problema dell’inquinamento luminoso. Di cosa stiamo parlando? L’inquinamento luminoso è una alterazione del livello luce notturno. Il cielo stellato non è più ben visibile, e questo è dovuto all’inquinamento luminoso. Ma come, dirà qualcuno, veramente c’è qualcuno che pensa che l’inquinamento luminoso sia un problema, con tutti i guai che abbiamo? Abbiamo la disgrazia di avere ch si vanta di un grande successo l’avere raggiunto in un comune il 15,92% circa di raccolta differenziata (come il caso dell’Assessore all’ambiente Carucci di Mottola in un suo comunicato stampa), proprio dell’inquinamento luminoso vi preoccupate? Il problema non può essere ridotto in maniera così semplicistica. E’ vero che quando ero bambino e vedevo i fuochi d’artificio il cielo era così stellato (non vi erano luci nelle campagne) che si vedeva la Via Lattea chiaramente e in tutta la sua bellezza (e questo ha anche contribuito alla mia passione per gli studi scientifici) , ma non è solo questo. Non è solo per seguire l’UNESCO, che ha sancito nella Dichiarazione Universale delle Generazioni Future il diritto delle generazioni future ad avere il diritto ad un cielo pulito. Il problema, come tutte le questioni ambientali, diventa economico. Astrofili ed Astrofici dell’associazione CieloBuio hanno quantificato che una citta come Frosinone (50000 abitanti) risparmierebbe circa 100 mila euro all’anno solo utilizzando lampioni ed illuminotecnica che non provocano inquinamento luminoso. La soluzione è semplice: i lampioni puntano verso terra e quindi hanno bisogno di meno energia per illuminare con un duplice vantaggio: si risparmia energia e non si illumina il cielo notturno. Morale della favola? La classe dirigente (ma non solo quella amministrativa, anche quella politica) deve avere una visione a 360 gradi sull’ambiente cominciando a capire che in questo modo si possono operare dei risparmi molto concreti,altro che il successo di una raccolta differenziata al 16% circa.

martedì 11 dicembre 2007

GREENPEACE: NON SOLO PROTESTE

L’immagine che si ha di Greenpeace è quella di un insieme di scavezzacollo che protestano soltanto e non propongono. Quando si parla di Greenpeace (che tradotto vuol dire Pace Verde) si pensa alle azioni dimostrative eclatanti che hanno portato avanti nel mondo. Invece Greenpeace ha fatto degli studi molto seri sul tema dell’energia edei rifiuti, per esempio. Potete trovarli su www.greenpeace.it . I due documenti che mostro qui a lato parlano delle proposte energetiche di greenpeace. Sono molto ben fatti e suggerisco di leggerli. E di applicare quanto scritto sul quello del risparmio energetico. Credo sia un dovere morale verso i nostri figli

domenica 9 dicembre 2007

CENTRALI ELETTRICHE DA COMBUSTIONE DI CDR? NO GRAZIE

Il Sindaco di Bitonto (http://www.rassegnastampacrp.com/archivio.aspx?id=33292) ha espresso la propria contrarietà ad avere a Giovnazzo una centrale per la produzione di energia elettrica dal combustibile derivato dai rifiuti (cdr) . Ed ha ragione. Il nome è piuttosto gentile, ma si tratta comunque di un processo di combustione simile a quello di un inceneritore. E un cdr è (fonte Osservatorio Nazionale sui Rifiuti)
Combustibile alternativo ottenuto dalla componente secca (carta, plastica, fibre tessile, ecc.) dei rifiuti urbani, dopo un apposito trattamento di separazione e purificazione da altri materiali, quali vetro metalli e inerti. Il CDR ha mediamente la seguente composizione: 44% carta, 23% plastiche, 12% residui tessili, 4,5% scarti legnosi, 14% organico putrescibile e 2,5% inerti; il suo potere calorifico inferiore è mediamente pari a 15.000 kJ/kg (circa 3.600 kcal/kg). Attualmente, sono due le possibilità di impiego di questo materiale: - sfuso e/o addensato, per la combustione in impianti industriali (cementifici, acciaierie, centrali termoelettriche, ecc.) o in forni dedicati a griglia o a letto fluido (Forni d'incenerimento); - in pellets, per la combustione con carbone o in combustori a letto fluido bollente o ricircolante.”

Poiché si tratta di un processo di combustione, dovrebbe esserci la presenza di polveri fini ed ultrafini. Non ho evidenza scientifica (non ho trovato nessun articolo in proposito) circa le emissioni di Particolato fine e ultrafine, ma se siamo in presenza di tali polveri nelle centrali a turbogas, dove siamo in presenza di gas, figuriamoci in presenza di quelle componenti (44% vetro, etc. etc.) che sono solide. Ma se è così, allora perché non si prende Giovinazzo e si fa costruire la centrale a solare termodinamico ? Non sarebbe più sicuro?

giovedì 6 dicembre 2007

SULL'INTESA SUL SOLARE TERMODINAMICO

Ecco l'articolo su Repubblica che parla del protocollo di intesa sul solare termodinamico.

http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/ambiente/solare/intesa-termodinamico/intesa-termodinamico.html

Meno male che hanno fatto tornare Rubbia in Italia. Occorre dare atto a Pecoraro Scanio che aver preso Rubbia come Consulente è stata una grande mossa.

lunedì 3 dicembre 2007

COSA E' IL SOLARE TERMODINAMICO...

Il Solare termodinamico è una tecnologia in cui una centrale solare immagazzina l'energia solare attraverso dei pannelli solari che provvedono a convogliare la luce solare in un liquido. Questo liquido assorbendo l'energia solare si riscalda fino a giungere ad ebollizione. Una volta diventato gas viene convogliato in una turbina collegata a una dinamo. La turbina sottrae energia cinetica al gas e la converte in energia meccanica che viene utilizzata dalla dinamo per produrre corrente elettrica. Esiste una seconda tipologia di centrali che non utilizza pannelli solari ma specchi. Gli specchi vengono puntati verso un serbatoio posto alla sommità di una torre. La luce concentrata dagli specchi fa evaporare il liquido contenuto nel serbatoio che inviato alla turbina e alla dinamo per generare energia elettrica. Questa seconda tipologia di centrale termica consente di raggiungere temperature maggiori e quindi consente di utilizzare come liquido altri elementi oltre all'acqua innalzando l'efficienza complessiva del sistema.
Siccome la radiazione solare media è di circa 1.000 watt/m2, il rendimento termodinamico è altissimo rispetto a quello fotovoltaico. La quantificazione espressa da Carlo Rubbia, Nobel per la fisica, chiarisce i vantaggi del sistema termodinamico:
"Come esperimento pilota i 20 megawatt raggiunti dalle tecnologie solari alla centrale di Priolo non sono da buttar via: bastano a una città di 20 mila abitanti, consentono di risparmiare 12.500 tonnellate equivalenti di petrolio l'anno ed evitano l'emissione di 40 mila tonnellate l'anno d’anidride carbonica. Il bello è che questo tipo di energia è conveniente: ai prezzi attuali, l'impianto si ripaga in 6 anni e ne dura 30. Oltretutto, una volta avviata la produzione di massa, i prezzi di costruzione tenderanno al dimezzamento".[1]

(Elaborato da wikipedia.it Il testo è disponibile nel rispetto dei termini della GNU Free Documentation License. )

FINALMENTE: IL SOLARE TERMODINAMICO IN PUGLIA!!!

L'energia solare avanza in Puglia. Domani il Ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio firmerà un protocollo di intesa con Puglia,Calabria e Lazio per la costruzione di centrali a specchi (il solare termodinamico di Rubbia). E questo per rispondere a chi diceva che il PEAR doveva basarsi su centrali elettriche inquinanti sparse ovunque (e al centrodestra che opta per un ritorno del Piano Fitto con termovalorizzatori ...)

domenica 2 dicembre 2007

COMUNICATO STAMPA DI BEPPE GRILLO MEETUP TARANTO CON PREGHIERA DI MASSIMA DIFFUSIONE (visto che la stampa non lo pubblica..)

COMUNICATO STAMPA
Se in tutta Europa si smantellano i termovalorizzatori (ovvero inceneritori) perché pericolosi per la salute del cittadino, in Puglia li vogliono costruire in contro tendenza anche con altre regioni italiane, governate dal centro destra, che con atti pubblici li hanno vietati. Allora perché in Puglia li vogliono costruire? Semplicemente perché dietro un inceneritore c'è un grosso business, sia per la costruzione, sia per la fetta di mercato che si apre una volta entrati in funzione ( ricordiamo che gli inceneritori bruciano i rifiuti dalla plastica alla carta, effettivamente sono dei forni ad alta temperatura). A questo punto è facile intuire che con un business sui rifiuti del genere sono notevoli le pressioni che questi gruppi industriali sono disposti a fare sui politici locali. Dopo questa premesse entriamo nel caso Puglia e nella vicenda che in questi giorni stà occupando parte della scena politica locale e regionale. Infatti era facilmente intuibile che la presentazione di un Ordine del Giorno fotocopia, per esempio al Consiglio Comunale di Mottola, ma sappiamo che è stato presentato anche in altri comuni della Puglia sempre con lo stesso testo, poi alla Provincia di Taranto ( ma anche a Bari, Brindisi, Lecce e Foggia) e ora sul piano Regionale con un comunicato di sintesi, facesse parte di una strategia comune, tutta puntata a riaprire la campagna di acquisizione di nuovi impianti di incenerimento nella nostra regione ed in modo particolare nella nostra provincia di Taranto con lo sventolare del fantasma dell'emergenza dei rifiuti. Ma l'azione di propaganda non si stà limitando al solo atto politico, infatti numerosi in questi giorni i convegni spot/pubblicitari come quello tenutosi l'altra sera a Faggiano, dove si vuole spiegare alla gente che l'unico modo di risolvere il problema dei rifiuti è bruciarli in un inceneritore. Tutte bugie. Questi nostri "dipendenti" mentono sapendo di mentire. Dicono che bruciare un tonnellata di rifiuti in un inceneritore costa meno che smaltirli in discarica. Ricordiamo, in tal senso, il caso del bacino di utenza BA2, dove era prevista la realizzazione di un termovalorizzatore di rifiuti indifferenziati presso l'area AMIU in zona industriale, il cui trattamento sarebbe costato ben 125 euro per ogni tonnellata, mentre in discarica costa 74 euro la tonnellata, chiara la differenza? Per capire meglio il giro di soldi che c'è dietro questa operazione riportiamo che l'intera provincia di Taranto produce una cosa come 1000 tonnellate circa di rifiuti al giorno. Il conto è facile, CHIARO?! Però cerchiamo di fare prima chiarezza su cosa è un termovalorizzatore ovvero un inceneritore di rifiuti. Occorre spiegare ai cittadini che un inceneritore non elimina i rifiuti o li fa sparire con la bacchetta magica. Ricordiamo la semplice regola di fisica studiata a scuola che recita: in natura nulla sparisce tutto si trasforma, quindi i rifiuti messi in un inceneritore, o termovalorizzatore come lo chiamano loro per confondere le idee, non spariscono ma si trasformano in ceneri e polveri sottilissime. Si sottilissime, tanto sottili che per vedere i granelli di questa polvere serve osservarli con uno speciale microscopio elettronico. Per ogni tonnellata di rifiuti incenerita si hanno: una tonnellata circa di emissioni gassose dai camini e oltre 250 kg di scorie e ceneri. Infatti al peso dei rifiuti bruciati bisogna aggiungere il peso dell'ossigeno atmosferico necessario alla combustione più il combustibile usato per bruciare i rifiuti. E' bene spiegare ai cittadini che l'inceneritore non elimina le discariche in quanto occorre predisporne di speciali per custodire le scorie "alla diossina" prodotte durante la combustione dei rifiuti. E inoltre la combustione produce polveri che i filtri trattengono solo per la parte più grossolana. Le polveri finissime, quelle più pericolose, vengono disperse e poi inalate e secondo gli ultimi studi, sono alla base di numerosi tumori. Pertanto occorre valutare la volontà popolare quando ci dovessero essere scelte delicate difficili che toccano da una parte la salute della gente e dall'altra l'igiene della città. Alla diossina e alle polveri della "privata" Ilva non vorremmo si sommasse anche una "percentuale" di nuova diossina e di nuove polveri "pubbliche" derivanti dall'incenerimento dei rifiuti. Con quali argomenti le amministrazioni pubbliche li stanno preferendo alla raccolta differenziata? La diminuzione delle discariche? Proprio il caso di Massafra è un esempio lampante della infondatezza di queste teorie secondo le quali i "Termovalorizzatori" sono l'alternativa alle discariche, infatti nonostante al servizio del bacino ATO TA 1 c'è questo termovalorizzatore, dalla capacità di circa 1000 tonnellate al giorno, si è dovuto ampliare per l'ennesima volta la discarica di servizio adiacente. Eppure il il bacino Taranto 1 produce circa 300 tonnellate di rifiuti al giorno che, se pur troppi, a noi sembrano meno della capacità di smaltimento degli impianti siti a Massafra. Allora c'è qualcosa che non torna nei conti. Non capiamo a questo punto a chi servono realmente questi inceneritori e queste nuove discariche?
Per non parlare del fatto che bisogna poi costruire altre discariche per smaltire le scorie ben più nocive, dei RSU, che i Termovalorizzatori producono sotto forma di ceneri residue della combustione.
Dunque, che piaccia o no, quella della raccolta differenziata "porta a porta" (non la trasmissione di Vespa), è la strada su cui le amministrazioni devono incamminarsi e non certo i termovalorizzatori verso i quali, oltre ai dubbi scientifici, fa peso la semplice considerazione che nel loro dimensionamento richiederebbero, per funzionare a regime, una notevole quantità di rifiuti da incenerire, tale non solo da rendere impossibile la raccolta differenziata, ma soprattutto da richiamarli da tutta Italia nella nostra Regione.
In poche parole la Puglia come la più grande pattumiera d'Europa.
Le Associazioni firmatarie
Amici di Beppe Grillo gruppo di Taranto
Comitato per Taranto
Peacelink

sabato 1 dicembre 2007

SUL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE

Recentemente, sulla stampa, è stata riportata una manifestazione da parte di gruppi ambientalisti contro il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) della Puglia. Ho anche letto che tali ambientalisti pensano che si voglia coprire tutto il territorio Pugliese di centrali elettriche. Come sempre, sono andato alle fonti ed ho letto il PEAR. Devo dire che è un Piano molto ben fatto, anche stilisticamente. Ma sopratutto non dice assolutamente quello che riportano tali ambientalisti che hanno manifestato di fronte alla regione. Il PEAR prevede quanto segue:

  • la chiusura della centrale ENEL di Bari o ammodernamento con conversione a gas naturale
  • utilizzo di fonti eoliche, da biomassa, fonte solare termica e fotovoltaica

Questo è scritto nel piano energetico che si può scaricare dal sito della Regione Puglia. E' scritto nel volume Obiettivi e Strumenti. Mi chiedo: ma chi parla legge i documenti?

giovedì 29 novembre 2007

MA COSA SONO I TERMOVALORIZZATORI?

Negli impianti più moderni, il calore sviluppato durante la combustione dei rifiuti viene recuperato e utilizzato per produrre vapore, poi utilizzato per la produzione di energia elettrica o come vettore di calore (ad esempio per il teleriscaldamento) Questi impianti con tecnologie per il recupero vengono indicati col nome di inceneritori con recupero energetico, o più comunemente termovalorizzatori. Tale termine (guarda caso) non viene inoltre mai utilizzato nelle le normative europea e italiana di riferimento, nelle quali si parla solo di "inceneritori". Per il resto, credo che i documenti mostrati in questo blog parlano da soli.

mercoledì 28 novembre 2007

ANCORA ATTACCHI....

Un cittadino mottolese (tale Francesco D’Onghia) ha postato sul blog degli amici di Beppe Grillo di Taranto alcune osservazioni
(http://beppegrillo.meetup.com/192/boards/view/viewthread?thread=3830959&pager.offset=20)
dicendo che vi è in atto un tentativo di destabilizzare l’Amministrazione Comunale e che nessuno mai vuole aprire un termovalorizzatore a Mottola. Io non so che dire, siamo proprio alla farsa.
Nessuno ha mai detto che a Mottola qualcuno vuole costruire inceneritori. Il Sig. D'Onghia dovrebbe leggere bene le dichiarazioni delle persone interessate e anche gli atti del consiglio comunale. Al contrario, si è stigmatizzato un ordine del giorno presentato dal centrodestra al consiglio comunale dove si mette in evidenza l’importanza degli inceneritori. Nessuno ha mai detto che a Mottola si vogliono costruire inceneritori. Certo è che un centrodestra (mi pare che un ordine del giorno uguale sia stato presentato alla Provincia da AN) che accetta gli inceneritori qualche preoccupazione la desta, anche se per fortuna la politica regionale energetica e dei rifiuti è completamente diversa. All’ATO 3 l’amico Massaro, sindaco di Manduria, parla di biostabilizzatori. Suggerisco al Sig. D’Onghia di suggerire al sindaco l’apertura di un biostabilizzatore a Mottola, così almeno dopo avermi fatto dire cose che non ho mai detto, prenderà un mio suggerimento, riconoscendo implicitamente la bontà delle mie osservazioni. Ad ogni modo, noto comunque una tendenza comunicativa a mistificare e continuare a mistificare dicendo il falso, continuando a dirlo e negando la verità sempre, fino all'inverosimile.
La proposta, ripeto, non è venuta dall’amministrazione ma dal centrodestra di Mottola (ed impegna Sindaco e Giunta). E suggerisco al Sig. D’Onghia di rileggersi l’ordine del giorno presentato dal Presidente Sgobba. Recita così


ORDINE DEL GIORNO


Il Consiglio Comunale di Mottola

PREMESSO

- che la decisione dell’on. Vendola, Commissario per l’emergenza rifiuti in Puglia, di non dare completa attuazione al Piano Fitto e le modifiche apportate, ed in particolare l’eliminazione di alcuni termovalorizzatori, senza peraltro trovare idonee ed immediate soluzioni per la chiusura del ciclo dei rifiuti, hanno portato diverse zone della Puglia ad una situazione di pre-emergenza;

- che si sta dimostrando davvero illusoria l’intenzione di risolvere il problema con l’obiettivo di raggiungere il 55% di raccolta differenziata entro il 2010;
- che invece è stato prorogato l’esercizio di diverse discariche e in molti altri casi sono stati autorizzati ampliamenti e sopralzi, tanto che oggi si può affermare che in Puglia lo smaltimento dei rifiuti avviene prevalentemente in discarica e ciò in contrasto con lo spirito delle normative europee e nazionali;
- che mancano o non sono ancora in funzione i termovalizzatori, gli impianti di C.d.r., compostaggio e di biostabilizzazione mentre si ipotizza, per la chiusura del ciclo dei rifiuti, l’utilizzo della centrale ENEL od altri impianti analoghi, soluzione attualmente in Italia nella fase sperimentale e con ricadute di forte impatto ambientale;
- che quanto avvenuto sinora ha anche determinato, in alcuni bacini, il consistente aumento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti, penalizzando ovviamento i Comuni e soprattutto i cittadini;

Considerato che è invece necessario dare funzionalità all’intero ciclo dei rifiuti in tutti i bacini della Puglia ponendo in essere anche la chiusura dello stesso ciclo e contenendo i costi dello smaltimento.

IMPEGNA
Il Sindaco e la Giunta a chiedere al Presidente Vendola un incontro congiunto Regione, Provincia, Comune ed ATO per esaminare la situazione della Provincia di Taranto e concordare le iniziative ritenute necessarie

Pertanto è stato il centrodestra che ha impegnato il Sindaco e Giunta a parlare delle iniziative ritenute necessarie. Quali sarebbero? Vorrei proprio saperle. Se proporranno un biostabilizzatore, saremo alla farsa: dopo avermi contestato in maniera violenta su cose mai dette, prenderanno per buono il mio suggerimento senza dirlo a nessuno.
Ad ogni modo c’è un aspetto politico non indifferente: il centrodestra ammette nelle sue politiche l’uso di termovalorizzatori. Questo è un dato di fatto ineludibile che nessuno può contestare. Lo hanno scritto a chiare lettere. E poi, il Sig. D’Onghia dovrebbe riflettere: se una semplice osservazione su un ordine del giorno presentato dal centrodestra può destabilizzare l’amministrazione, allora abbiamo una amministrazione con i piedi di argilla (non dico un gigante perché non mi pare il caso) nonostante il 70% di consensi ottenuti.

sabato 24 novembre 2007

CONSIDERAZIONI SULLA REPLICA DEL SINDACO E DELL'ASSESSORE ALL'AMBIENTE DI MOTTOLA

Pensavo di poter dedicare il mio blog a problemi di natura scientifico-ambientale oltre che di politica, ritenendo opportuno non pubblicare i miei interventi per poter parlare di ambiente anche in maniera scientifica. Purtroppo, la reazione ad un mio comunicato stampa (vedi sotto) da parte del Sindaco e dell'Assessore all'ambiente di Mottola (vedi http://www.mottola.splinder.com/) mi portano a rispondere.
Rimango alquanto perplesso dalla reazione avuta da entrambi gli amministratori. Io non ho mai affermato che a Mottola qualcuno volesse mettere un inceneritore. Ho detto tre cose vere
  • L'ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO COMUNALE (VEDI SOTTO) PARLA ESPRESSAMENTE DI TERMOVALORIZZATORI E IN PARTICOLARE RECITA COSI' "che la decisione dell’on. Vendola, Commissario per l’emergenza rifiuti in Puglia, di non dare completa attuazione al Piano Fitto e le modifiche apportate, ed in particolare l’eliminazione di alcuni termovalorizzatori, senza peraltro trovare idonee ed immediate soluzioni per la chiusura del ciclo dei rifiuti, hanno portato diverse zone della Puglia ad una situazione di pre-emergenza;" ED ANCHE " che mancano o non sono ancora in funzione i termovalizzatori, gli impianti di C.d.r., compostaggio e di biostabilizzazione mentre si ipotizza, per la chiusura del ciclo dei rifiuti, l’utilizzo della centrale ENEL od altri impianti analoghi, soluzione attualmente in Italia nella fase sperimentale e con ricadute di forte impatto ambientale;" Mi pare che il documento consideri i termovalorizzatori qualcosa di accettabile.
  • CHE IL PIANO FITTO PREVEDEVA I TERMOVALORIZZATORI. E questo è anche vero.
  • CHE I TERMOVALORIZZATORI PORTANO PROBLEMI. E questo è ampiamente dimostrato dagli atti del convegno sulle particelle ultrafini sopra riportati oltre che da una vasta letteratura scientifica.

Mi meraviglia pertanto che qualcuno abbia voluto travisare quello che ho scritto e che risponde a verità. Mi aspettavo, a dire il vero, una replica dal centrodestra mottolese non dagli amministratori. Ma evidentemente il centrodestra mottolese conferma in pieno quanto scritto nell'ordine del giorno, dove parla espressamente di termovalorizzatori. Anzi, ho anche commesso un errore "politico" parlando di biostabilizzatori e dissociazione molecolare, visto che potevano prendere la palla al balzo per usarlo strumentalmente contro qualcuno. Ma evidentemente non lo hanno ritenuto necessario (assumo ovviamente che si sappia di cosa parlo). E quindi che dire? Come la canzone di Rino Gaetano .. Il cielo è sempre più blu....

ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MOTTOLA DEL 21 NOVEMBRE

ORDINE DEL GIORNO
Il Consiglio Comunale di Mottola
PREMESSO
- che la decisione dell’on. Vendola, Commissario per l’emergenza rifiuti in Puglia, di non dare completa attuazione al Piano Fitto e le modifiche apportate, ed in particolare l’eliminazione di alcuni termovalorizzatori, senza peraltro trovare idonee ed immediate soluzioni per la chiusura del ciclo dei rifiuti, hanno portato diverse zone della Puglia ad una situazione di pre-emergenza;
- che si sta dimostrando davvero illusoria l’intenzione di risolvere il problema con l’obiettivo di raggiungere il 55% di raccolta differenziata entro il 2010;
- che invece è stato prorogato l’esercizio di diverse discariche e in molti altri casi sono stati autorizzati ampliamenti e sopralzi, tanto che oggi si può affermare che in Puglia lo smaltimento dei rifiuti avviene prevalentemente in discarica e ciò in contrasto con lo spirito delle normative europee e nazionali;
- che mancano o non sono ancora in funzione i termovalizzatori, gli impianti di C.d.r., compostaggio e di biostabilizzazione mentre si ipotizza, per la chiusura del ciclo dei rifiuti, l’utilizzo della centrale ENEL od altri impianti analoghi, soluzione attualmente in Italia nella fase sperimentale e con ricadute di forte impatto ambientale;
- che quanto avvenuto sinora ha anche determinato, in alcuni bacini, il consistente aumento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti, penalizzando ovviamento i Comuni e soprattutto i cittadini;
Considerato
- che è invece necessario dare funzionalità all’intero ciclo dei rifiuti in tutti i bacini della Puglia ponendo in essere anche la chiusura dello stesso ciclo e contenendo i costi dello smaltimento.
IMPEGNA
Il Sindaco e la Giunta a chiedere al Presidente Vendola un incontro congiunto Regione, Provincia, Comune ed ATO per esaminare la situazione della Provincia di Taranto e concordare le iniziative ritenute necessarie.

MIO COMUNICATO STAMPA DEL 22 NOVEMBRE (PUBBLICATO IL 23)

“Il documento votato dal centro destra Mottolese per un recupero del Piano Fitto è preoccupane: nel documento si parla esplicitamente di termovalorizzatori. Spero che a nessuno venga in mente di mettere termovalorizzatori a Mottola o nei comuni limitrofi o comunque nella Provincia di Taranto. I termovalorizzatori sono degli inceneritori a recupero energetico, e sono fortemente inquinanti e pericolosi per la salute, come dimostrano studi scientici ed una abbondante letteratura scientifica in proposito. Infatti, gli inceneritori non riescono a fare nulla contro le nanopolveri e le polveri con diametro inferiore a 2,5 micron ( e deve essere ben progettato per non avere altre emissioni nocive). E queste, come dimostrano gli studi presentati ad un recente convegno a Ferrara, sono, tra l’altro, fonti di malattie congenite per neonati, inducono tumori, penetrano nel corpo umano e sono state riscontrate in alimenti. Non voglio pensare alle conseguenze per la nostra popolazione e per le nostre coltivazioni. Chi vuole avere evidenza di quanto detto, può consultare sul mio sito (www.giannimacchia.blogspot.com) alcuni degli atti del convegno svoltosi a Ferrara e che mostrano la pericolosità di tali polveri. Constato che, mentre nel resto del mondo si parla e si attuano degli impianti non inquinanti come i biostabilizzatori ed impianti a dissociazione molecolare, il centrodestra parla di impianti inquinanti.Se qualcuno pensa che si possano installare tali impianti nel nostro territorio provinciale si sbaglia di grosso: sicuramente promuoveremmo una forte manifestazione popolare. Anche perché qui non si parla di politica spicciola, ma della salute dei nostri figli, oltre che della nostra”

lunedì 19 novembre 2007

DISCARICHE? NO, MANDIAMOLE AI BIOSTABILIZZATORI

Nel nostro territorio molti non vogliono le discariche e, tra l'altro, si organizzano in comitati per non avere i rifiuti da Lecce. Ed hanno ragione. Non conosco i sistemi di sicurezza progettati nelle discariche della Provincia di Taranto, ma so che le discariche producono metano, diossido di carbonio, i CFC messi al bando nell'industria per il buco dell'ozono e il percolato (quest'ultimo per legge deve essere captato ed opportunamente trattato nel sito stesso della discarica o trasportato in impianti ad hoc od in impianti per il trattamento di acque di scarico urbane). Mi chiedo: esistono nelle nostre discariche dei sistemi di captazione di tali gas (in particolare del metano, che può essere riutilizzato)? Io non conosco la progettazione delle discariche della nostra provincia, ma mi aspetto che siano discariche sicure e controllate, con emissione controllata dei gas. Ma allora perchè invece di discariche non cominciamo a pensare ai biostabilizzatori, che consentono di trattare i rifiuti senza inquinamento? A Cerignola ne hanno costruita una con i fondi POR. Sicuramente darà lavoro a persone, oltre che aprire un mercato potenziale per il trattamento dei rifiuti. E poi, perchè non lavorare seriamente sullo smaltimento differenziato, favorendo la creazione di imprese che diano valore aggiunto alla raccolta differenziata? Difficile a dirsi. Per quanti invece voglioni venire a gettare rifiuti nella Provincia di Taranto, prego leggere i due articoli (nei link qui a sinistra sui rifiuti) su quello che producono le discariche e si cominci a pensare a procedere velocemente con il biostabilizzatore di Brindisi. E magari pensare anche a Cerignola.... hai visto mai?

giovedì 8 novembre 2007

DOCUMENTI DI INTERESSE AMBIENTALE

Qui accanto trovate dei link a dei documenti estremamente utili ed interessanti. Il Dr. Armaroli del CNR già dal 2003 ha denunciato la cattiva informazione (per usare un eufemismo) sulle centrali a turbogas. Sono introdotti 2 suoi articoli in fformato pdf, estremamente chiari e sintetici. Poi , un documento di greenpeace sul trattamento dei rifiuti a freddo. In altre parole, si parla di biostabilizzatori, ovvero, in soldoni, di impianti che consentono di separare rifiuti riciclabili da altro che puà diventare compostato. Interessante davvero. Insieme a questo, c'è un articolo propio sul trattamento biologico in Italia. Infine, si parla del Conto Energia, ovvero: come risparmiare con un impianto ad energia solare...
Fatemi sapere che ne pensate... io penso che se non sfruttiamo queste tecnologie e pensiamo ai turbogas e ai termovalorizzatori, saremo ricordati come i barbari del XXI secolo.

venerdì 2 novembre 2007

INVECE DEL DISSALATORE DEL CHIDRO PENSIAMO ALL'ENERGIA SOLARE...

Si nota con un certo disappunto come sulla stampa locale siano presenti alcune dichiarazioni di esponenti politici sulla necessità del dissalatore del Chidro. Addirittura, secondo la stampa, l'Assessore Losappio, a margine di una conferenza, avrebbe paventato che senza la diga di Pian dei Limiti o il dissalatore del Chidro a Gennaio 2008 ci sarebbe una grave crisi idrica nel Salento. Peccato che la costruzione del dissalatore porta via non pochi mesi ma anni... con buona pace del 2008. Secondo me, la stampa ha riportato in maniera errata delle dichiarazioni dell'assessore Regionale all'Ambiente, che è persona preparata e conosce i tempi di costruzione di un dissalatore. Allora perchè la stampa riporta così di frequente esternazioni sul dissalatore del Chidro? Conviene ricordare alcune cose.Il comune di Manduria ha datro il suo parere negativo per problemi di impatto ambientale. Chiaramente, occorre rispettare la sovranità del comune jonico nelle sue decisioni. Inoltre, la necessità del dissalatore del Chidro emerge dalla carenza idrica dell’area salentina, carenza dovuta principalmente alle perdite idriche. L’attuale dirigenza dell’AQP, nel suo piano industriale, ha previsto sostanziali investimenti (220 milioni di euro) per questo problema, considerando il recupero delle perdite una delle priorità della politica industriale dell’Acquedotto Pugliese. Condividendo in pieno questa politica, penso che debba essere considerata seriamente la possibilità di incrementare tale ricerca con i soldi stanziati per il dissalatore, visto che tale opera non si farà per problemi di impatto ambientale. Si parla, mi pare, di 40 milioni di euro.Se pertanto il Partito democratico deve ripartire, deve ripartire principalmente dalle energie alternative, in particolar modo dall’energia solare. Perché non facciamo in modo di attirare in Puglia la ricerca e la produzione per il solare, come ad esempio per sperimentare realizzazioni di centrali solari ? Propongo di sperimentare in Puglia le centrali elettriche termiche (il solare termodinamico caro al Prof. Rubbia) I risparmi in termini di salute ed energetici sarebbero enormi. Inoltre, in Puglia si potrebbe formare una classe imprenditrice e scientifica che potrebbe esportare nel mondo i risultati, con le ovvie ricadute occupazionali. E invece pensiamo ai dissalatori... che tristezza !!!

venerdì 26 ottobre 2007

SULLA CENTRALE A TURBOGAS DI MODUGNO

Si sta parlando molto della centale a turbogas di Modugno che nessuno attualmene vuole. Esponenti del centro destra accusano il governo Vendola di aver ritardato i controlli sulla centrale, che attualmente pare non rispetti alcune disposizioni. La centrale, per loro stessa ammissione, è stata autorizzata dalla giunta Fitto nel 2004. Siccome preferisco ragionare con la testa, pubblico un comunicato stampa del CNR del 3/11/2003 che potete trovare all'indirizzo http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?IDn=1123 e che riporto alla fine. Ma allora perchè hanno ignorato quanto detto dal CNR prima del 2004? Ad ogni modo, chi protesta ha ragione, stante quanto detto dal CNR. Ma allora mi chiedo: perchè non prendiamo esempio dalla legislazione della California, che è la più avanzata al mondo in questo campo? Servono soldi? Proviamo ad usare quelli della legislazione europea, come Life+, su cui c'è un dannato silenzio da parte di tutti.


Centrali a turbogas? No, grazie, preferisco respirare
Un nuovo studio dell’Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività del Cnr di Bologna mette in guardia sui danni per l’ambiente e la salute derivanti dall’apertura di nuove centrali a turbogas

Le nuove centrali a turbogas per la produzione di energia sono altamente inquinanti e pericolose per la salute dell’uomo. E’ quanto emerge da un nuovo studio dell’Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività del Cnr di Bologna pubblicato sul numero di novembre de La chimica e l’industria, organo ufficiale della Società chimica italiana. “Una centrale a ciclo combinato a gas naturale (turbogas) da 800 Mw”, spiega Nicola Armaroli, autore della ricerca, “brucia un miliardo di metri cubi di gas all’anno e produce parecchie centinaia di tonnellate di polveri fini e ultrafini, le più pericolose per la nostra salute. Nonostante questo, in nessuno delle decine di progetti per nuove centrali elettriche che utilizzano questa tecnologia, inclusi quelli già autorizzati dal ministero dell’Ambiente, si fa menzione della produzione di questi pericolosi inquinanti”. L’apertura di nuove centrali a turbogas andrebbe ad aggravare una situazione già critica sul piano ambientale soprattutto nella Pianura Padana che, per le polveri fini ed ultrafini, è una delle zone più inquinate d’Europa.La legge è inadeguata e non protegge la salute pubblica. Infatti per ottenere l’autorizzazione per nuove centrali si richiede la stima della produzione di particolato ultragrossolano emesso direttamente dai camini (primario). Questo approccio è idoneo a stimare le polveri da impianti a olio combustibile o carbone, ma si rivela inutile per valutare l’inquinamento da polveri di centrali a gas che producono particolato di piccola taglia. “La lacuna nei progetti italiani”, sottolinea Armaroli del Cnr, “è molto grave perché è dimostrato che è proprio il particolato di taglia minuta a danneggiare maggiormente la salute: più le particelle sono piccole, più penetrano lungo le vie respiratorie”. Secondo Armaroli, quindi, “La costruzione di nuovi impianti a turbogas non può essere disgiunta da severe misure compensative per non peggiorare la qualità dell’aria delle zone interessate, come previsto, per esempio, dalla legislazione della California, una delle più avanzate in materia”.

sabato 20 ottobre 2007

BREVEMENTE SULL'ACQUEDOTTO PUGLIESE

Come sapete, io sono stato molto critico di recente sull’operato dell’Acquedotto Pugliese, anche se ho apprezzato l’impostazione del Piano Industriale 2008-2010 che finalmente da un impulso per riparare le perdite anche se contiene ancora il dissalatore del Chidro. Ma in questo caso devo spendere una parola a difesa dell’AQP. E’ inconcepibile che ci si scagli contro l’AQP perché pretende il pagamento di somme ingenti dovute da tanti anni. Ed è anche giusto che abbia chiuso i rubinetti a chi continuava a non pagare. La riscossione dei crediti è qualcosa di complesso,e una buona gestione non può fare a meno di considerarla. Bene ha fatto, quindi, il management dell’AQP a chiudere i rubinetti a società che non pagavano da anni e vantavano crediti per milioni di euro: rischieremmo di pagarli noi, indirettamente.

venerdì 12 ottobre 2007

CARO BEPPE GRILLO ORA BASTA

Beppe Grillo ha proprio stufato. So che quello che sto per scrivere potrà suonare completamente stonato e controtendenza , ma ha stufato. Sul suo blog ha detto che queste sono le primarie delle salme (ha usato questa parola) , oltre che ad aver fatto subliminalmente capire che Veltroni non avrebbe diritto a fare un partito politico perché sindaco pagato da noi (per inciso, ieri ho risposto con un commento ). Onestamente, pensavo che questo tipo di antipolitica fosse confinato in luoghi dove, non sapendo cosa dire, si spara sul mucchio. A parte il fatto che non credo che le nostre liste sia fatta di salme, forse è bene ricordargli che non vi sono politici “professionisti”nelle nostre liste (mi riferisco ad Agricoltura e Società per l’innovazione e Con Veltroni per l’ambiente, l’innovazione e il lavoro) , nelle nostre liste c’è gente che si vuole mettere in gioco SERIAMENTE risolvendo i problemi che una classe politica probabilmente non vede. Significa che noi vogliamo cambiare partecipando: troppo facile mandare a quel paese qualcuno ma poi non proporre alcunché di concreto. E’ un atteggiamento che sfocia nel gattopardesco in quanto si vuole cambiare tutto ma alla fine non si cambia niente perchè si dà sfogo ai peggiori istinti antipolitici qualunquisti che poi alla fine non propongono nulla di concreto se non quel che in passato hanno portato a qualcosa che l’Italia ricorda con orrore. Certo, l’acredine che alcuni candidati stanno mettendo non fa molto bene a questa iniziativa, ma in fondo sono le regole del gioco che uno può attendersi. Ma non possiamo accettare di essere definiti delle salme o dei Topo Gigio (come dice qualcuno nei commenti del blog di Grillo). Qui ci sono 6 persone che competono, il fatto che tutti pensino che Veltroni debba vincere non cancella assolutamente questa realtà. Il Blog di Grillo ha molte cose interessanti, in particolare la mappa del Potere e un libro sui lavori atipici (suggerisco a tutti di vederli perché si scoprono cose interessanti). Ma associare queste iniziative ottime a quelle di negare la portata positiva delle primarie del PD, mi sembra veramente eccessivo e strumentale. Ma perché poi non parla degli stipendi abnormi delle star televisive o dei calciatori? Se vogliamo fare del populismo, cominciamo dagli stipendi dei conduttori di Grande Fratello, etc. etc. Certo, qualcuno mi risponderà (a ragione) che è il mercato che lo vuole, ed io a questo punto taccio. Così come si dovrebbe tacere quando vedo che la Finanziaria diminuisce le tasse e parla seriamente di sviluppo. Altro che V-Day.

mercoledì 10 ottobre 2007

CHI VOTARE IL 14 OTTOBRE

Ritorniamo a parlare del Partito Democratico (della Finanziaria, che pure è importantissima e rispecchia una strategia di sviluppo in linea con il programma dell’Unione, parlerò dopo il voto) e delle primarie del 14 Ottobre. Spiegherò il motivo per cui appoggio le liste Agricoltura e Società e Con Veltroni per l’innovazione. Verso la fine di Agosto Franco Catapano mi chiese se fossi interessato a far parte di un comitato di saggi per valutare un progetto politico per il Partito Democratico. Accettai di buon grado, perché ritengo che il divario che abbiamo nei confronti dell’Agricoltura e del suo mondo sia abissale. Ho ritenuto, pertanto, un modo per avvicinarsi in punta di piedi e molta umiltà a questo settore così particolare e complesso. Da quegli incontri è nata Agricoltura e Società , diventata poi “Agricoltura e Società per l’innovazione” per una forte sinergia di intenti e di valori con la lista “ConVeltroni ambiente, innovazione e lavoro”. E questa sinergia mi ha portato a re-incontrare i ragazzi di Mottola con cui avevamo lavorato alle Comunali per elaborare il Programma (molto mal pubblicizzato) del Centro Sinistra. Con la sorpresa di avere Rosanna Tinella e Vincenza Grottola (due ragazza molto determinate) nella lista regionale di “Agricoltura e Società per l’innovazione”. Ma più in generale, entrambe le liste non hanno politici “professionisti” o onorevoli (al massimo un Assessore provinciale e alcuni consiglieri comunali) ma persone che vogliono veramente dire la loro, forse tornando a quello che erano veramente i partiti di una volta: un luogo di confronto e di richieste concrete verso chi ti rappresentava. Ditemi un migliore progetto politico. Come si fa pertanto a non voler votare una lista che vuole veramente cambiare le modalità partecipative della politica? Potremmo veramente contare di più, e soprattutto diminuire il distacco che ho scoperto (si fa per dire) esserci con le persone. Sono troppo pigro per fare nel mio blog filmati o altro (vedete quello bellissimo di Rosanna al sito del comitato pd di Mottola con il link a fianco). Ma come fare a non votare una lista che ha il coraggio di contrapporre un ricercatore universitario preparatissimo ad un onorevole? Per questo raccomando di votare “Agricoltura e Società per l’innovazione” e “Con Veltroni ambiente, innovazione e lavoro”: oltre al progetto politico ci sono le persone.

sabato 6 ottobre 2007

IL PIANO INDUSTRIALE DELL'AQP E IL DISSALATORE DEL CHIDRO

In questo periodo di Partito Democratico, si ha sempre meno tempo per i comunicati stampa e per i propri articoli (anche perché non si sa con che denominazione di partito uscire), almeno per quelli che necessiterebbero di una riflessione attenta. Sta di fatto che è uscito di recente il Piano Industriale 2007-2010 dell’Acquedotto Pugliese. Quello disponibile al grande pubblico credo sia, in realtà, solo una sintesi del Piano Industriale, quello che in gergo si chiama Executive Summary (una sintesi per chi vuole avere un’idea delle cose principali). Pertanto, occorrerebbe avere i piani industriali completi per poter fare una analisi più approfondita. Ad ogni modo tale piano ha una parte positiva ed una negativa. La parte positiva è che si è in presenza di investimenti di 220 milioni di euro per ridurre le perdite fisiche e le mancate fatturazioni, oltre che ad interessanti direttrici volte alla efficienza di gestione (anche tramite il confronto con realtà che rappresentano punti di eccellenza) . La parte sicuramente negativa è che ricompare il dissalatore del Chidro. Mi auguro che sia un refuso preparato prima della decisione del Comune di Manduria di non volere il dissalatore per problemi di impatto ambientale. Altrimenti sarebbe un gesto di una arroganza enorme, in spregio alla volontà sovrana di un Comune e ad una Valutazione di impatto ambientale. E non serve un articolo sulla stampa per capirlo: è talmente evidente. Pertanto, quei 50 milioni del Dissalatore del Chidro dovrebbero andare da qualche altra parte, spero nel recupero delle perdite fisiche. Ma c’è una cosa strana: scompare il potabilizzatore di Statte e compare il potabilizzatore di Conza della Campania, in provincia di Avellino (che non c’era precedentemente), che ha la stessa portata di quella prevista per Statte. Da qui posso fare varie deduzioni sulla bontà degli investimenti per il recupero perdite (sia il dissalatore del chidro che il potabilizzatore servono a compensare le perdite della rete idrica salentina e se rimangono, vuol dire che il recupero perdite non è sufficiente), ma preme politicamente dire che il messaggio è chiaro: se non posso fare strutture qui in Puglia, vado a farle altrove ma comunque le farò. Industrialmente non fa una grinza. Strano che non si sia fatto lo stesso ragionamento per il dissalatore del Chidro. Aspettiamo i dettagli del piano.

domenica 30 settembre 2007

IL SITO DELLA MARGHERITA PROVINCIALE DI TARANTO

E nato il sito della Margherita Provinciale di Taranto per il Partito Democratico http://www.margheritaionicapd.it. Fortemente voluto da Martino Margiotta, coordinatore provinciale della Margherita, mostra, per quanto mi riguarda, i risultati di un’ottima gestione del partito che ha portato ad una conferenza programmatica della Margherita Provinciale voluta da Martino e che rappresenta un esempio unico nella Provincia (ma ritengo in Italia) di Democrazia Partecipata (prima ovviamente del Partito Democratico). Se ve ne sono state altre con simili risultati, siete pregati di farmelo sapere.
Martino instaurò lo scorso anno una cabina di regia che successivamente consenti la partecipazione a gruppi di lavoro di oltre 30 persone (molte delle quali si avvicinavano per la prima volta alla politica e successivamente si candidarono nelle liste della Margherita) dei comuni della nostra Provincia per circa tre mesi. Le proposte sono state presentate davanti al sottosegretario Letta, che ne è rimasto favorevolmente impressionato, durante la conferenza programmatica svoltasi a Taranto il 20 Gennaio. . Io spero che il prossimo Partito Democratico possa continuare con simili esperienze di democrazia partecipata: sarebbe un peccato non considerarne il valore innovativo e partecipativo. A onor del vero, le televisioni locali e parte dei media non dettero adeguato peso all’evento, ma si sa: nessuno è profeta in patria .

martedì 18 settembre 2007

EPPUR SI MUOVE ... (L'ACQUEDOTTO PUGLIESE)

La risposta dell’Acquedotto Pugliese via Stampa non si è fatta attendere. L’Amministratore Delegato dell'Acquedotto Pugliese ha risposto sul Quotidiano di Puglia, indicando che l’AQP sta lavorando sul recupero perdite e sulla attività di risanamento. Ha anche parlato (e questo se lo poteva risparmiare, visto che almeno la mia parla di dati facilmente reperibili) di “scarsa conoscenza delle problematiche”. Ben lungi dall’entrare in polemica sulla stampa (Machiavelli nei suoi Discorsi diceva, con una punta di maschilismo tipica dell’epoca, che continuare a litigare era qualcosa di poco edificante), almeno sul Blog prendo atto della dichiarazione dell’Ing Monteforte, anche se nulla dice sull’utilizzo passato dei Fondi POR e su quanto scritto nel documento dell’AATO Puglia. Si spera quindi che si proceda sulla strada del risanamento delle reti idriche per evitare i problemi di perdite che causano il problema idrico del Salento e che lo stesso AQP ha rilevato nei documenti da me citati.

domenica 16 settembre 2007

BENE IL NO AL DISSALATORE DEL CHIDRO (Mio comunicato stampa pubblicato il 14 Settembre 2007)

Paradossalmente, la decisione del Comune di Manduria relativamente al no al dissalatore del Chidro può essere di aiuto per le infrastrutture dell’Acquedotto Pugliese.Infatti, sia il dissalatore del Chidro che il previsto potabilizzatore di Statte nascono, come si evince dal ‘Programma Tecnico Economico per l’Integrazione Idrica della Puglia Meridionale' dell’ATO e dell’Acquedotto Pugliese, espressamente per soddisfare il fabbuisogno idrico del Salento. Già quindi è alquanto anomalo che se ne sia parlato con tanta insistenza dopo il problema idrico a Taranto. Comunque, sempre da tale programma si nota che il fabbisogno idrico del Salento è inferiore alla disponibilità idrica derivante dai pozzi e convogliata dagli schemi idrici del Sele e del Pertusillo. In altre parole, l’acqua che arriva sarebbe sufficiente. In realtà, la carenza idrica, come si deduce dallo stesso documento, è imputabile ad un 50% di perdite della rete idrica. In altre parole, sia il dissalatore che il potabilizzatore sono necessari proprio perché vi sono delle perdite nella rete. Non sarebbe più sensato, invece che costruire tali opere, procedere alle opere di risanamento delle reti idriche e alla ricerca delle perdite? Spiace constatare che , come si legge nel documento di verifica dell’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale Puglia sui cronoprogrammi degli interventi pianificati dall’Acquedotto Pugliese , i lavori da finanziare con i fondi POR 2000-2006 previsti per il risanamento delle reti idriche , pari a oltre 71 milioni di euro , e per la ricerca delle perdite, pari a oltre 13 milioni di euro, non siano mai stati realizzati e rientrano nella categoria “non realizzabili” perché la conclusione ricadrebbe entro od oltre il secondo semestre 2008, data ultima di rendicontazione. Ci si chiede: come mai l’Acquedotto Pugliese non ha mai iniziato i lavori con tali fondi disponibili dal 2000 al 2006 con un Accordo di Programma che prevedeva anche uno stanziamento di oltre 11 milioni di euro circa del Ministero dell’Ambiente? Invece sul dissalatore si sta accelerando e i fondi relativi, in una rimodulazione di spesa perché anche il dissalatore del Chiro era tra le opere ‘non realizzabili’, sono stati stanziati. Spero che il nuovo piano d’ambito tenga conto della esigenza di risanare le reti idriche e di recuperare le perdite idriche, piuttosto che intestardirsi su opere che hanno un forte impatto ambientale. Certo, fa riflettere come, nel Programma Tecnico summenzionato, si suggerisca a pagina 5 di ‘superare tali osservazioni’ relativamente a osservazioni di carattere ambientale e archeologico relativamente al dissalatore del Chidro, come se l’impatto ambientale o i siti archeologici possano cambiare da un momento all’altro. Bene ha fatto, quindi il Comune di Manduria e l’amico Francesco Massaro a dire di no al dissalatore.

venerdì 14 settembre 2007

RISULTATO DI UNA MIA INIZIATIVE PER IL CENTRO IPOGEO FILONIDE DI TARANTO



Come gli amici che seguono il blog avranno potuto notare, non esiste più il filmato su un problema idrico della struttura IPOGEO Filonide di Taranto. Questo perchè il problema è stato risolto,grazie ad un mio interessamento del quale sono orgoglioso anche perché si è evitato un problema serio ad una struttura di grandissimo pregio e valore storico, dall’Acquedotto Pugliese. Accanto trovate la lettera a me inviata dall'Amministratore Unico dell'AQP. Non ho voluto dare spazio sulla stampa di questa mia iniziativa , né prima per evitare imbarazzi da parte di qualcuno e neanche ora che si è ottenuto il risultato. Mi bastano i ringraziamenti di chi gestisce la struttura. Però lo voglio confidare agli amici che seguono il blog (e nessuno potrà dirmi che sfrutto politicamente il caso perché non ho certo i lettori di un giornale…) .Questo nulla toglie comunque ai miei discorsi critici sull’operato dell’Acquedotto Pugliese negli ultimi anni. Continuerò ad essere critico se l'operato non è , secondo me, corretto politicamente.


mercoledì 5 settembre 2007

MA COSA E' IL PARTITO DEMOCRATICO?

Si sta procedendo alla costituzione di un nuovo partito, il Partito Democratico, che include i DS, la Margherita ed esponenti della società non legata ai partiti. Per creare questo nuovo partito, si è costituito a Roma un Comitato di Saggi che ha deciso di procedere con delle elezioni aperte a tutti i cittadini, siano essi iscritti che non iscritti ad un partito. Con queste elezioni si eleggeranno il Segretario Nazionale, il Segretario Regionale ed i componenti dell’Assemblea Nazionale e delle Assemblee Regionali che decideranno le sorti del futuro Partito Democratico.
L’Assemblea Regionale eleggerà il proprio Presidente Regionale, approverà lo statuto regionale, le modalità di funzionamento degli organi e, nel caso in cui vi sia una maggioranza assoluta di componenti eletti a sostegno di un candidato Segretario Regionale, si proclama eletto il Segretario Regionale. Se non vi è tale maggioranza, si procede ad un ballottaggio.
E’ pertanto un’opportunità per incidere sulla politica per portare avanti le nostre richieste e necessità. E’ anche un persocrso difficile: immaginate cosa succederebbe negli Stati Uniti se i Repubblicani e i Democratici provassero a costituirsi in un unico partito….

A livello nazionale, i candidati sono Mario Adinolfi, Rosy Bindi, Jacopo Schettini, Piergiorgio Gawronski, Enrico Letta, Walter Veltroni. A livello Regionale, la situazione è alquanto complicata. Personalmente, ritengo che Michele Emiliano,attuale sindaco di Bari, sia il più indicato alla guida del futuro Partito Democratico.

sabato 1 settembre 2007

L’ACQUEDOTTO PUGLIESE RISOLVA I PROBLEMI DELLA RETE IDRICA (pubblicato il 26 Luglio)

Quanto sta succedendo in questi giorni sul fronte dell’Acquedotto Pugliese necessita di una riflessione approfondita e di conseguenti azioni. Lascia alquanto interdetti quanto l’Amministratore dell’Acquedotto Pugliese Monteforte ha rilasciato in un’intervista televisiva. Da un lato, infatti, l’amministratore dell’AQP vuole chiudere l’acqua ai ricchi che non pagano (cosa sacrosanta che occorrerebbe fare comunque, anzi mi meraviglio che, in presenza di una così palese violazione contrattuale, non sia stata ancora attuata) , ma successivamente parla anche di una città di Taranto che ha un debito con l’Acquedotto Pugliese superiore ai 12 milioni di euro, accostandola così, a livello di immagine comunicativa , ai ricchi che non pagano. La magistratura sta facendo le sue valutazioni ed indagini a fronte di quanto successo a Taranto per la carenza idrica, e quindi non si vuole aggiungere altro. Ma mi sembra doveroso fare un’analisi approfondita sulla situazione critica cui versa la rete idrica pugliese. Il WWF afferma (peraltro mai smentito) che la rete idrica pugliese ha perdite pari al 57%, quando una perdita fisiologica si attesta intorno al 7%-15%. Un vero colabrodo. Ci chiediamo: non sarebbe meglio incrementare gli stanziamenti per eseguire dei lavori di manutenzione e riparazione delle reti idriche per far diminuire tali perdite? L’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale, la cui missione è di organizzare il Servizio Idrico Integrato nonché di svolgere le funzioni di programmazione e di controllo della gestione del servizio medesimo nell'interesse degli utenti, sta infatti provvedendo a varare un nuovo Piano d’Ambito, probabilmente anche rimodulando i finanziamenti per le opere che non riuscirebebro a essere completate in tempi compatibili con i finanziamenti POR 2000-2006 e per cui non vi è stata conferma di altri finanziamenti a copertura. Ci chiediamo: non sarebbe il caso di considerare come prioritari (se non unici) gli interventi di manutenzione e riparazione della rete idrica volti a diminuire le perdite del’acqua? E ci chiediamo: esistono dei dati che l’Aquedotto Pugliese ha a disposizione per verificare l’andamento temporale dei valori percentuali di perdite di acqua sul territorio? Proporremo agli organi istituzionali di assegnare degli obiettivi alla dirigenza dell’Acquedotto Pugliese per raggiungere una perdita fisiologica nella rete idrica pugliese, dotando l’Autorità d’Ambito Territoriale Pugliese di strumenti atti a verificare il raggiungimento di tali obiettivi.

IL DPEF DEL GOVERNO E’ UN VOLANO PER L’ECONOMIA (pubblicato il 19 Luglio)

“E’ doveroso rimarcare come il Decreto di Programmazione Economica e Finanziaria, il DPEF, del Governo Prodi, sia un volano per lo sviluppo, soprattutto per il Mezzogiorno. Il DPEF, che ha la funzione di informare sulle dinamiche economiche e di finanza pubbliche, di fissare dei paletti alla finanziarie e di dare un quadro delle politiche in atto e da realizzare, indica infatti un quadro nazionale estremamente migliorato grazie al Governo Prodi. Infatti, siamo alla presenza di una crescita del PIL (la ricchezza di una nazione) stimata per il 2007 al 2% (mentre durante il governo Berlusconi non vi è stata crescita) e per il 2008 all’1,9%, ben al disopra della media dell’ultimo decennio. Inoltre si spenderanno ben 6,5 miliardi di euro nel 2007 e 1,5 miliardi di euro nel 2008 per le Politiche Sociali e di Sviluppo, utilizzando l’extragettito, mentre per la prima volta dopo anni non c’è una manovra correttiva. Inoltre le linee linee strategiche del governo per il 2008-2011 sono estremamente chiare: Politiche per la crescita sostenibile, Politiche per l’equità sociale, Sostenibilità finanziaria e Mezzogiorno. Per il Mezzogiorno, occorre sottolineare come il DPEF prevede un aumento di spesa a favore delle nostre regioni, oltre che un migliore utilizzo delle risorse destinate al Quadro Strategico Nazionale 2008-2013. Pertanto, anche l’opposizione dovrebbe riconoscere quanto di buono ha fatto il Governo Prodi in un solo anno: l’economia cresce a tassi elevati rispetto all’ultimo decennio, per il 2007 vi sono ulteriori risorse da spendere (i 6, 5 miliardi di euro) nonostante si siano rispettati gli obiettivi prefissi ed inoltre non vi saranno manovre correttive dopo anni di largo uso ed abuso. Se a questo uniamo i progetti di innovazione industriale previsti dal Governo Prodi, e che nelle linee programmatiche della Margherita Provinciale pensiamo debbano essere un volano fondamentale per le imprese e le realtà del nostro territorio, otteniamo un quadro d’insieme di sviluppo importante e che nessun tentativo di disinformazione può negare”.