FOTO DELLE ISOLE TUVALU (DESTINATE A SCOMPARIRE SE LE NAZIONI NON DIMINUIRANNO L'EMISSIONE DI GAS SERRA)

venerdì 12 novembre 2010

MENZIONE D'ONORE DAL MASSACHUSSETS INSTITUTE OF TECHNOLOGY

Ho partecipato al Contest del Climate Collaboratorium del Massacchussets Institute of Technology (MIT) "What international climate agreements should the world community make? (Quale accordo internazionale sul clima dovrebbe costruire la comunità mondiale?)" inviando una proposta chiamata Concrete Green Actions . La proposta ha avuto una menzione d'onore da parte dell'MIT, cosa che, per me, è  una bella soddisfazione. Purtroppo, vedo che le proposte finaliste prevedono emissioni alte (più alte della mia proposta e di altre) e questo mi fa riflettere, visto che poi le proposte vincenti saranno presentate al Senato degli Stati Uniti e anche a funzionari dell'ONU. Andate a votare per le finaliste, comunque, perchè l'iniziativa è un bell'esempio di democrazia partecipativa. Magari lo facessero le nostre Università a favore del territorio italiano....

domenica 24 ottobre 2010

NAPOLI E I RIFIUTI

E' sotto gli occhi di tutti quello che sta succedendo in Campania per i rifiuti. A Napoli le macchine in centro fanno lo slalom tra l'immondizia (servizio sul telegiornale Sky), a Terzigno c'è guerriglia urbana per l'apertura di una seconda discarica. In Campania è tornata l'emergenza, l'Unione Europea ci vuole bloccare i fondi perchè ha vist oche non è stato fatto nulla. Sono passati circa due anni (credo) da quando ci furono promesse solenni di eliinare i rifuti etc. etc. Mi chiedo: perchè da allora non si è investito in raccolta differenziata? Perchè non si è creato un sistema virtuoso in cui si arrivava a perentuali più alte di riaccolta? Perchè non si sono ancora bonificate le aree inquinate? Ieri sera in televisione ho sentito cose allucinanti. su questo. E' bene che tutti i cittadini che vivono vicino una discarica (o stanno per averla) sappiano le leggi che le discariche devono rispettare, e vigilino. La legge attualmente in vigore la trovate qui, mentre qui trovi tutta la legislazione nazionale, regionale e europea sui rifiuti. Fatene buon uso.Alla sinistra, nella sezione rifiuti e discariche, trovate anche alcuni documenti che possono essere utili per convincere qualcuno ad usare la differenziata. Usateli, se potete.

domenica 17 ottobre 2010

DEMOCRAZIA, ELITISMO ED INTERNET

A giugno di quest'anno ho parlato ad un convegno su democrazia ed internet organizzato dall'Associazione Panrhema. Il mio intervento intendeva dimostrare come Internet sia un baluardo contro spinte elitarie e come l'Italia, al contrario, sia a rischio di tali spinte. Il tutto con dati e statistiche a supporto. Chi è interessato può scaricare il mio intervento qui.

venerdì 23 luglio 2010

UNA LOCANDINA PER IL RIONE TAMBURI

La terra presente nelle aree verdi del quartiere è contaminata da sostante chimiche, come risulta dalle analisi del terreno predisposta dal Comune di Taranto. L'Ordine dei Medici di Taranto ha pubblicato sul suo sito un vademecum per i bambini di quel quartiere, che sono pesantemente a rischio. Eccolo qua

lunedì 28 giugno 2010

LE PORCHERIE DELLE CENTRALI A BIOMASSE

Ecco qui e qui gli interventi del Dott.Ferdinando Laghi, primario dell'U.O. di medicina interna all'ospedale di Castrovillari,responsabile ISDE-Italia Associazione medici per l'ambiente, al Convegno organizzato dal "Comitato per il No alla Centrale a Biomasse di Panettieri". Per tutti quelli che credono che la differenziata non serva, non occorre investire nell'eolico e nel solare e per quelli che non vogliono capire come si produce e cosa combina la diossina...



giovedì 24 giugno 2010

LA CORTE COSTITUZIONALE BLOCCA LE CENTRALI NUCLEARI

La Corte Costituzionale ha ritenuta incostituzionale la legge dell'energia del 2009, in particolare l'Art 4. Leggete pure qui..

martedì 27 aprile 2010

IL GRUPPO ITALIANO DEL CLIMATE SUMMIT

Dopo la conferenza on-line Stuart Scott, il direttore esecutivo e fondatore del Climate Summit, mi ha chiesto di fare il Coordinatore Nazionale per l'Italia. Ho accettato volentieri e, come prima cosa, ho creato un gruppo su facebook che attualmente ha circa 60 persone. Oltre ad esserci notizie fresche, è possibile anche creare discussioni su argomenti di tipo ambientale.

Se vuoi partecipare anche tu, vieni su facebook qui: ti aspetto.

venerdì 23 aprile 2010

UNA NOTIZIA DEGLI AMICI DEL MEETUP DI TARANTO

Gli Amici del Meetup di Taranto mi segnalano che Venerdì 23 Aprile,alle ore 19, si terrà, presso il pub Santa Sofia a Grottaglie, la presentazione del libro "La città delle Nuvole" di Calro Vulpio, "dedicato" all'inquinamento a Taranto.

Carlo Vulpio è inviato del Corriere della Sera, quotidiano per il quale lavora dal 1990.
Si occupa di importanti fatti di cronaca e di inchieste in Italia e all'estero.
Gli ultimi casi che ha trattato riguardano i magistrati Luigi de Magistris e Clementina Forleo.

Queste inchieste sono state anche le ultime che Vulpio ha potuto raccontare, poichè il 3 dicembre 2008, dopo un articolo ricco di nomi e cognomi sui casi Why Not e Toghe Lucane, Vulpio è stato improvvisamente sollevato dall'incarico dalla direzione del Corriere (Paolo Mieli).

Ha scritto Roba Nostra (Il Saggiatore, premio Rosario Livatino 2009) e ha insegnato per diversi anni all'Università statale di Bologna, come docente a contratto, nel corso di laurea specialistica in Scienze della comunicazione pubblica, sociale e politica.
Il suo blog è www.carlovulpio.it

sabato 10 aprile 2010

PARTECIPIAMO AL SUMMIT SUL CLIMA ON LINE!!!

Un grande evento ci attende Venerdì 16 Aprile: il primo summit sul clima dove è possibile partecipare ed intervenire da casa!!! Tra i tanti partecipanti al summit, sarà presente il Rajendra Pachaur, presidente dell'IPCC, organizzazione che ha ricevuto il Nobel per la Pace. Inutile dirlo: partecipiamo numerosi!!! Per saperne di più, andate qui

UN ALTRO TERMOVALORIZZATORE IN PROVINCIA DI TARANTO

Le politiche ambientali (con alcune lodevoli eccezioni come quella del Consorzio Priula e delle recenti iniziative della Provincia di Roma) in Italia hanno due parole chiave (per usare un termine della Rete): ampliamento delle discariche e termovalorizzatori.Parlare di piani per la raccolta differenziata ai nostri amministratori è come parlare al diavolo dell’acqua santa. Non parliamo poi di business derivato dalla differenziata: quello neanche si sa che cosa sia. L’ultima iniziativa in Provincia di Taranto è stata la riapertura del termovalorizzatore dell’Azienda Multiservizi e Igiene Urbana (AMIU) di Taranto. Tutti sanno che Taranto è la città più martoriata d’Europa per l’inquinamento ambientale: Peacelink ha stimato che a Taranto sia concentrato il 90,3% delle emissioni nazionali di diossina nazionale, interi allevamenti sono stati chiusi per la presenza di diossina negli animali.

In questo contesto, cosa fa l’AMIU? Apre un termovalorizzatore. Ricordo ai più che il termovalorizzatore brucia rifiuti (trattati precedentemente) per generare energia elettrica. Sembrerebbe l’uovo di Colombo, se non fosse per delle “piccolissime” controindicazioni. La prima è relativa ad una legge chimica che si studia da tanto tempo, la legge di Lavoisier, che recita così: “In natura nulla si crea o si distrugge, ma tutto si trasforma”. La chimica stabilisce, infatti, la legge della conservazione della massa tra reagenti e prodotti. Tutto ciò che si brucia, quindi, non scompare, ma è soltanto trasformato. In cosa, si potrà chiedere il lettore, può essere trasformato il composto prodotto dai rifiuti? In polveri sottili ed ultrasottili. Due parole che tranquillizzerebbero, se non fosse per i loro effetti nocivi sulla salute (cancro, problemi respiratori, mortalità cardiopolmonare solo per citarne alcuni) che sono documentati da un’abbondante letteratura scientifica (gli scettici possono trovare una bibliografia alla fine dell’articolo dove regna imperioso il convegno organizzato nel 2006 dall’ARPA Emilia-Romagna. Esiste addirittura una branca che si occupa delle nanopatologie, ovvero delle patologie da polveri ultrasottili).
Questi studi dovrebbero far riflettere qualsiasi amministrazione, che dovrebbe tentare di investire in un processo virtuoso di riuso dei rifiuti invece che accettare un termovalorizzatore. Invece no, a Taranto decidono di riaccenderlo. Non si pongono un obiettivo, magari ambizioso, di fare una differenziata vera e raggiungere o superare la fatidica soglia del 65% di differenziata. Non si pongono l’obiettivo di creare occupazione con la raccolta differenziata, come avviene da altre parti, anche sollecitando la ricerca universitaria e di alta tecnologia associata all’ambiente. Niente di tutto questo. Si preferisce bruciare i rifiuti.

E pensare che la Regione Puglia è Regione Obiettivo 1, ovvero ha soldi dall’unione Europea tramite i progetti POR. Perchè non tentare di fare un progetto serio, usando i finanziamenti a disposizione della Regione Puglia, per far partire una seria differenziata, come nel Consorzio Priula? Dopo questo spunto di riflessione, ecco l’elenco promesso degli articoli scientifici:


[1] FRANCHINI M. ed altri, “Health effects of exposure to waste incinerator emissions:

a review of epidemiological studies”, Ann Ist Super Sanità 2004;40(1):101-115

[2] GATTI A., “Nanopathology, The role of micro and nano particles in biomaterial induced pathology”, Progetto Europeo QLRT-2002-147 presentato al convegno “Polveri Ultrafini e Nanoparticelle” organizzato dall’ARPA Emilia Romagna, Ferrara 2006

[3] COLACCI A., “Effetti cellulari e molecolari indotti da particelle ultrafini”, Atti del convegno “Polveri Ultrafini e Nanoparticelle” organizzato dall’ARPA Emilia Romagna, Ferrara 2006

[4] DI VIRGILIO F., “Effetti delle polveri ultrafini e delle nanoparticelle a livello cellulare e molecolare” , Atti del convegno “Polveri Ultrafini e Nanoparticelle” organizzato dall’ARPA Emilia Romagna, Ferrara 2006

[5] FORASTIERE F., “Evidenze epidemiologiche degli effetti sanitari derivanti dall’esposizioni a polveri ultrafini e nanoparticelle”, Atti del convegno “Polveri Ultrafini e Nanoparticelle” organizzato dall’ARPA Emilia Romagna, Ferrara 2006

[6] OBERDÖRSTER G. ed altri, “Nanotoxicology: An Emerging Discipline Evolving from Studies of Ultrafine Particles”, Environmental Health Perspectives, volume 113, numero 7, Luglio 2005

martedì 30 marzo 2010

I CORVI DEL NUCLEARE

I giochi sul nucleare si stanno facendo duri. Vedo i corvi che volano alto pronti a scendere in picchiata quando il momento sembrerà opportuno. Vedo, ahimè, gente che scrive opuscoli o libri contro il nucleare e che ha le presentazioni di Berluscono come un grande onore, neanche fosse Rubbia. E sono le sole fonti che questi "animatori del nucleare" sono soliti riferire, neanche fossero la Bibbia. A tutti costoro, ma anche a quelli che non ci credono e vogliono vederci chiaro, suggerisco di leggere quanto segue (sono in Inglese, ahimè in Italia bisogna arrangiarsi):

a) “Smart grid System report”, US Department of Energy (www.oe.energy.gov/.../SGSRMain_090707_lowres.pdf), una fonte affidabile;

b) Davis MacKay “Sustainable Energy” (scaricabile legalmente a questo indirizzo http://www.withouthotair.com/download.html);

c) Gary Johnson WIND ENERGY SYSTEMS (consultabile a questo indirizzo sempre legalmente http://www.rpc.com.au/products/windturbines/wind-book/WindTOC.html);

d) Paul Gipe, Wind energy Handbook (questo bisogna acquistarlo..).

Per quelli che dicono che l’energia eolica è inutile, ecco un comunicato stampa del 2008 dell’American Wind Energy Association. ,

La American Wind Energy Association, organizzazione di categoria nel settore della energia eolica, ha recentemente diramato i dati relativi alla installazione di nuovi impianti nel primo trimestre 2008. Nel periodo compreso tra gennaio e marzo di quest’anno, sono state installate turbine in grado di produrre 1.400 MegaWatt di energia, sufficiente al fabbisogno elettrico di 400.000 abitazioni. In base alle stime dell’associazione, nel 2008 dovrebbero essere completati impianti eolici per una produzione complessiva di 5.600 MW, in crescita del 5,6 % rispetto ai 5.300 MW del 2007. Fra i progetti più importanti che si realizzeranno nel 2008, è da citare l’impianto da 400 MW in Indiana,denominato Fowler Ridge. Il progetto, sviluppato da BP Alternative Energy e Dominion Resources, dovrebbe successivamente aumentare la capacita’ produttiva fino a 750 MegaWatt. Il presidente dell’American Wind Energy Association, Randall Swicher, ha dichiarato che gli elevati costi della produzione di elettricità da petrolio, gas e carbone favoriranno progressivamente la produzione di energia eolica. L’associazione stima che il settore dell’energia eolica negli Stati Uniti occupi attualmente 76.000 dipendenti e attragga investimenti per 11,5 miliardi di dollari.

Riflettete sugli ultimi numeri : 76000 dipendenti ed investimenti per 11,5 miliardi di dollari.. E stiamo parlando di due anni fa. Noi, invece, stiamo ancora a discutere (per fortuna ci sono le aziende del settore che investono in eolica).

Sul nucleare, consiglio di di leggere il seguente documento:

a) Energy WatchGroup, Uranium Resources and Nuclear Energy (scaricabile qui http://www.energywatchgroup.org/fileadmin/global/pdf/EWG_Report_Uranium_3-12-2006ms.pdf) per comprendere I limiti del nucleare in termini di combustibile. Lo hanno scritto alcuni autorevoli scienziati, non direttori di giornali.

Per il solare termico questi documenti (ahimè, anch’essi in inglese):

a) Concentrated Solar Thermal Power - Now

b) "An Assessment of Solar Energy Conversion Technologies and Research Opportunities" (dell’Università di Stanford)

Per chi ha dei dubbi sulla “intermittenza” dell’energia solare, si legga questo documento sulla tecnologia usata

http://www.solarpaces.org/CSP_Technology/docs/solar_tower.pdf


lunedì 22 febbraio 2010

CAMBIAMENTI CLIMATICI - L'EFFETTO SERRA : Parte I

Cominciamo con l’analizzare la radiazione solare, di cui abbiamo già parlato. Premettiamo che ogni corpo emette radiazione elettromagnetica. La Terra emette radiazione elettromagnetica (che chiameremo radiazione terrestre), il Sole emette radiazione elettromagnetica (la radiazione solare), e così via. La radiazione emessa dai corpi fu studiata e spiegata da grandi fisici del passato (stiamo parlando di fine ‘800 ed inizi del ‘900), come Planck, Boltzmann, Wien ed altri. Planck derivò la formula per calcolare la radiazione emessa da un corpo, dove, per la prima volta, si introdusse il concetto di quanto, che tanto doveva sconvolgere la fisica moderna. Questa radiazione non dipende dalle proprietà del corpo che la emette, ma solo dalla sua temperatura.
La figura 1 mostra la tipica radiazione di corpo nero in funzione della lunghezza d’onda emessa: maggiore è la temperatura, minore è la lunghezza d’onda emessa. Poiché la lunghezza d’onda è inversamente proporzionale alla energia della radiazione (ometto le formule matematiche, che possono essere comunque trovate su libri di testo o su wikipedia) , le radiazioni emesse ad alta energia sono quelle con lunghezza d’onda più piccola, che corrispondono all’ultravioletto (al mare o in montagna, infatti, ci proteggiamo proprio da questi raggi).
La figura 2 mostra la radiazione entrante misurata da satelliti posti al di fuori dell’atmosfera: corrisponde alla radiazione emessa da un corpo di 5800 gradi kelvin, la temperatura del sole. Pertanto, pensare che sulla terra arrivi radiazione elettromagnetica da pianeti, come Giove o Saturno, è sbagliato: questi corpi non hanno la temperatura necessaria per emettere lo spettro di radiazione che è stato misurato dai satelliti (per esempio, Giove ha una temperatura media al di sotto di zero gradi centigradi). Ma ritorniamo a noi.
La radiazione terrestre è stata misurata dai satelliti e corrisponde ad una radiazione emessa da un corpo di 290 gradi kelvin (vedi Figura 3). E’ radiazione termica, diversa da quella che arriva dal sole (a sinistra nella figura). Chi ci legge potrà forse esclamare: “ Capito. E l’effetto serra cosa c’entra?”. E’ presto detto. Considerando la sola radiazione solare, la temperatura della terra dovrebbe essere al di sotto di zero gradi centigradi (questo dato si ottiene da calcoli dovuti a Fourier nel 1827!!), valore di gran lunga inferiore a quello che la nostra esperienza quotidiana ci indica. Questa differenza è dovuta all’atmosfera, che riflette la radiazione terrestre sulla superficie, contribuendo all’aumento della temperatura.
Questo fenomeno, conosciuto da circa 2 secoli, si chiama effetto serra (in analogia con quanto succede in una serra, dove i vetri riflettono il calore interno ma fanno passare la luce esterna). I gas dell’atmosfera che contribuiscono a questo fenomeno si chiamano gas serra. Il lettore attento potrà chiedersi: “Ma come? Non tutti i gas dell’atmosfera riflettono la radiazione terrestre? E perché?”. Alcuni gas, che assorbono la radiazione terrestre, “cambiano” il proprio stato rotazionale e vibrazionale. Questi “cambi”, per le leggi della meccanica quantistica, comportano l’emissione di radiazione termica che provoca il riscaldamento della Terra, con un effetto di tipo “ rimbalzo sulla Terra”.
Per fortuna, però, non tutti i tipi di gas presenti nell’atmosfera possiedono questa proprietà. L’Azoto e l’Ossigeno che formano il 99% circa dei gas atmosferici, non la posseggono mentre l’anidride carbonica, il metano, i clorofluorocarburi (i gas freon, per intenderci), il vapore acqueo e molti altri gas contribuiscono all’effetto serra.
Abbiamo spiegato perché avviene l’effetto serra ed a cosa è dovuto. Vediamo ora come contribuisce all’aumento della temperatura terrestre. La figura 4 mostra i flussi, misurati da satellite, delle radiazioni solari e delle emissioni terrestri. Non entrerò nei dettagli, ma un semplice calcolo delle radiazioni in ingresso e in uscita mostra che la Terra si riscalda, mentre l’atmosfera si raffredda. L’effetto serra, quindi, è responsabile del riscaldamento (e della vita) del pianeta. Il lettore potrà, però, chiedersi se vi sia stato in questi anni un effettivo riscaldamento del pianeta e se questo sia dovuto all’emissione di anidride carbonica o altri gas serra da parte dell’uomo, come riportato da vari giornali e fonti scientifiche. Cerchiamo di rispondere, come sempre, con dati scientifici alla mano. La temperatura è stata sempre misurata da stazioni sparse nel mondo e, a partire dalla fine dagli anni settanta, anche da satelliti. La temperatura globale media, come si vede nella figura 5, è aumentata sensibilmente in tutti questi anni, con una tendenza attuale di aumento di circa 0,2 gradi centigradi per decennio.
Chiediamoci se questo aumento di temperatura è dovuto alle attività umane che provocano l’emissione di gas serra. La risposta può sembrare scontata: un aumento delle concentrazioni di gas serra comporta un “rimbalzo” sulla superficie di una maggiore quantità di radiazione terrestre, con conseguente aumento della temperatura. Occorre, però, rispondere anche ad altre domande: quali possono essere i gas serra responsabili di questo aumento? Sono emessi dall’uomo o seguono una tendenza naturale e ciclica? Ve ne sono alcuni che contribuiscono maggiormente rispetto ad altri? E quali dati scientifici possono supportare queste affermazioni? Vi sono altri effetti che possono portare ad un incremento della temperatura globale? Sono domande importanti, non solo da un punto di vista scientifico, ma anche per le scelte di politiche ambientali ed economiche da intraprendere. Ne parleremo diffusamente nel prossimo articolo.

venerdì 5 febbraio 2010

ECCO L'OSSERVATORIO DEGLI INCIDENTI NUCLEARI

Per comprendere i rischi di una scelta nucleare, ho creato un Osservatorio degli incidenti nucleari che sarà aggiornato tempestivamente indicando gli eventi nucleare, le loro cause e le loro conseguenze (quando si sapranno).

lunedì 25 gennaio 2010

CAMBIAMENTI CLIMATICI -PARTE 1 : L'ALBEDO

Questo post è il primo di una serie volta a descrivere, in maniera divulgativa, i principali fattori che governano il riscaldamento ed i cambiamenti climatici della Terra. Comincerò con il più intuitivo di tutti: l’albedo. La Terra e la sua atmosfera intercettano la radiazione elettromagnetica solare (che porta calore e di cui la luce visibile è solo una parte) e ne riflettono una frazione, chiamata albedo, nello spazio esterno. La Terra diventa più fredda se l’albedo aumenta, poiché diminuisce la quantità di radiazione solare assorbita. Viceversa, la Terra si riscalda se l’albedo diminuisce: aumenta, infatti, la radiazione solare assorbita. In sintesi: se l’albedo aumenta la Terra si raffredda, se l’albedo diminuisce la Terra si riscalda. Analizzeremo alcune cause naturali e poi vedremo come l’azione dell’uomo può cambiare l’albedo, con conseguenze sulla temperatura terreste e sul clima.
La neve riflette quasi tutta la radiazione solare che la colpisce. Pertanto, quando la neve si scioglie, l’albedo diminuisce provocando un aumento della temperatura (ricordate? Se l’albedo diminuisce la temperatura aumenta) che, a sua volta, fa sciogliere altra neve e, quindi, provoca un ulteriore aumento di temperatura. Questo fenomeno continua fino al raggiungimento di un equilibrio termodinamico, ma comporta un aumento complessivo della temperatura e, quindi, del riscaldamento terrestre. Uno dei motivi per cui è importante che i ghiacciai non si sciolgano è legato a questo fenomeno: uno scioglimento dei ghiacciai comporterebbe, oltre all’innalzamento dell’acqua, una diminuzione dell’albedo con conseguente aumento di temperatura ed effetto a catena di scioglimento dei ghiacciai. Le nuvole, invece, riflettono la radiazione solare e quindi contribuiscono globalmente ad aumentare l’albedo ed a raffreddare la Terra. Anche gli aerosol (le particelle sospese nell’atmosfera a causa di eventi naturali, come eruzioni e tempeste di sabbie, o dell’inquinamento dell’uomo) riflettono la radiazione solare, aumentando quindi l’albedo, anche se la variazione nella loro composizione può comportare alcune variazioni nel potere riflettente.
Le attività dell’uomo legate alla deforestazione e all’agricoltura possono portare ad una diminuzione dell’albedo e, quindi, ad un riscaldamento globale. Ad esempio, nelle foreste tropicali gli alberi sono tagliati e rimpiazzati con suolo ancora più scuro a scopo di coltivazione. In questo caso, la radiazione solare assorbita aumenta ( i colori scuri assorbono maggiormente la luce, mentre il bianco la riflette) e la temperatura aumenta. Pertanto, la deforestazione e la cattiva gestione dei terreni agricoli possono contribuire ad aumentare la temperatura terrestre. Alcune immagini satellitari mostrano come le zone di città con costruzioni di colore scuro siano molto più calde di zone delle città che hanno giardini, piante ed alberi, esattamente come succede per il suolo scuro delle foreste. Anche le scelte costruttive e di politica urbanistica possono, quindi, influenzare il riscaldamento della Terra. Nel prossimo post, parleremo proprio di questo trattando di un argomento non molto affrontato: le isole di calore urbano.