FOTO DELLE ISOLE TUVALU (DESTINATE A SCOMPARIRE SE LE NAZIONI NON DIMINUIRANNO L'EMISSIONE DI GAS SERRA)

giovedì 25 settembre 2008

PETIZIONE ON-LINE PER SALVARE IL FIUME CHIDRO

Ho preparato una petizione on-line da sottomettere al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e al Presidente del Consiglio Regionale Pietro Pepe, per evitare la costruzione del dissalatore del Chidro, fiume presente in area protetta. La petizione si può firmare cliccando sul quadretto con dentro scritto "Click Here To Sign Petition" alla fine della petizione e inserendo il vostro nome e cognome e l'indirizo email. L'indirizzo dove trovare la petizione è qui


Facciamo presto, perchè so che per gli inizi di ottobre vogliono approvare un disegno di legge regionale che elimina i vincoli ambientali sul Chidro!!!

Passate Parola !!!!

mercoledì 24 settembre 2008

DIFENDIAMO IL CHIDRO E MANDURIA

Ritorniamo ancora a parlare del Dissalatore del Chidro. E di Manduria. Per capire cosa è il Fiume Chidro, vediamo insieme un filmato degli amici del Centro Culturale Filonide di Taranto e di Grotttaglie in rete. E’ una meraviglia, vero? Sembra di stare ai tropici. Altre nazioni europee una meraviglia del genere non se la lascerebbero scappare. Ed infatti, finora, il Fiume Chidro, che si trova a Manduria, è un’area protetta. Non si possono realizzare opere. E questo è il motivo per cui non si è costruito il dissalatore che vorrebbe l’Acquedotto Pugliese. Dovete sapere che l’Acquedotto Pugliese vuole fortemente costruire un dissalatore proprio sul fiume Chidro. L’inutilità di un dissalatore l’ho dimostrata ampiamente in passato su questo blog. In sintesi, basterebbe riparare le perdite che ha la rete dell’Acquedotto. Manduria ha respinto l’ipotesi di costruire il dissalatore del Chidro: il sindaco di Manduria e il Consiglio Comunale hanno votato contro. Ma l’AQP non demorde. E, purtroppo, neanche la Regione Puglia. E’ di oggi la notizia che la Regione vuole togliere il vincolo ambientale sul Chidro. Così si potrà costruire un dissalatore. Alla faccia della volontà del popolo e dei suoi rappresentanti. Il Sindaco di Manduria, Francesco Massaro, è un esponente di spicco del Partito Democratico, è anche Presidente del Consiglio Provinciale di Taranto. E il PD provinciale cosa fa in proposito? Nulla. Dorme. Sonnecchia. Pensa alla festa provinciale ed a cercare improbabili candidati per le provinciali. Il responsabile dell’ambiente (se esiste) sta zitto. Non dice nulla. Dobbiamo fare qualcosa. Magari una raccolta di firme da mandare in regione. Non so come farlo via internet, ma se qualcuno ha un’idea, me la dica. Per ora, penserò a scrivere la lettera. Se qualcuno a qualche idea da scrivere , si faccia avanti.

domenica 14 settembre 2008

ANCORA SULL'INEFFABILE GELMINI...

Ancora l’ineffabile Gelmini, neo ministro della Pubblica Istruzione (ma non potevano mettere Bossi ad un dicastero così importante… detto da un meridionale..). Cosa fa per recuperare il divario con gli altri paesi, visto che siamo ultimi? DIMINUISCE LE ORE SCOLASTICHE. Guardate che non sto assolutamente scherzando, purtroppo. La ministra vuole 24 ore alla settimana e un unico maestro alle elementari, 24 ore per le scuole dell’infanzia (3-5 anni di età) ed una sola maestra. Si uscirà alle 12.30. E che nessuno, per favore, mi venga a parlare di efficienza di insegnamento o altre fesserie buone, a volte, per l’industria privata. Se questo governo vede la scuola come un servizio, applicherà logiche industriali e l’Italia scivolerà lentamente alla deriva. Ma non basta!!! Udite Udite!!! VOGLIONO DIMINUIRE LE ORE DI INSEGNAMENTO NELLA SCUOLA MEDIA INFERIORE DA 32 A 29 ORE. E LA DIMINUZIONE NELLE SUPERIORI SARA’ DI 4 ORE IN MENO, CON MENO LABORATORI !!! Cosa taglieranno? Non si sa!!! E poi parlano di inglese, informatica internet. Per una pura ragione contabile, stanno affossando il futuro dell’Italia. Diminuiscono le ore di insegnamento, mandando a casa gli insegnanti e poi si lamentano se gli studenti italiani sono agli ultimi posti? Negli altri paesi, i ragazzi vanno di pomeriggio a fare laboratorio di matematica e di scienze.. altro che diminuire le ore.

SULLA RIFORMA SCOLASTICA DELLA GELMINI

Lavorare in team (come saprete, l’equivalente in inglese del più prosaico squadra) presenta grossi vantaggi, come ampiamente dimostrato dalla letteratura del management e dalla pratica di chi la applica. Le prestazioni di un team sono di gran lunga superiori alla somma delle prestazioni dei singoli componenti. Questo perché lavorare in team significa lavorare con un obiettivo ben preciso, e i componenti della squadra si aiutano vicendevolmente per raggiungere gli obiettivi. Nella scuola primaria e nella scuola dell’infanzia si lavora molto in team, con programmazione e verifiche periodiche. E gli insegnanti si confrontano per raggiungere gli obiettivi educativi, che sono veramente trasversali. Toccano, cioè, tutte quante le materie. E i risultati si vedono: la scuola dell’infanzia e la scuola primaria sono tra le migliori del mondo, le uniche che si salvano nel marasma generale della scuola italiana. E la nostra fantastica ministra Gelmini cosa fa come passo importante per riformare la scuola italiana e riportarla ai fasti europei? Mette il maestro unico ! Abolisce il team e si ritorna all’immediato dopoguerra. E questo per risparmiare soldi. Anche a costo di sembrare qualunquista (e mai avrei pensato di doverlo scrivere) dico che avrebbe dovuto FAR TAGLIARE GLI STIPENDI DEI PARLAMENTARI (ANCHE EUROPEI) DEL 50%, FAR DIMEZZARE LE INDENNITA’ DEI MINISTRI E SOTTOSEGRETARI, FAR ELIMINARE LE PROVINCIE, FAR DIMEZZARE GLI STIPENDI DEI CONSIGLIERI REGIONALI (16 MILA EURO AL MESE IN PUGLIA) E BUTTARE VIA A CALCI I CONSULENTI DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI (OLTRE 1 MILIARDO DI LIRE DI CONSULENZE NEL 2007) . I SOLDI PER RISANARE LA SCUOLA SAREBBERO USCITI, ALTRO CHE MAESTRO UNICO.

giovedì 4 settembre 2008

ALITALIA - IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE..

E rieccoci tornati dalle vacanze. In questo periodo è successo di tutto, ma soprattutto c’è stato il caso Alitalia. Prima si parlava di 5000 esuberi, ora si parla di 7000 esuberi, un giornale diceva che ad una cena Sacconi parlava di 4500 esuberi… Le voci corrono e non sono assolutamente controllabili. D’altra parte, il piano non è noto e si hanno solo alcune indiscrezioni. Proviamo a confrontare con la scelta del governo precedente, sempre sulla base delle indiscrezioni pubblicate sulla stampa. Quando il piano sarà disponibile, proverò a fare un confronto più mirato.
ESUBERI
AirFrance voleva 2500 esuberi (che con i meccanismi previsti si riducevano a poche centinaia, come ho già avuto modo di analizzare sul blog). Il Sindacato aveva sdegnosamente rifiutato. Ora gli esuberi sono 7000. E anche qui i nostri “capitani coraggiosi” hanno detto al Sindacato “prendere o lasciare”, come AirFrance.
MALPENSA
Ora la Moratti sta zitta. Nessuno parla più. Il Sindaco di Milano aveva detto che Alitalia poteva tranquillamente fallire, che era interessata solo a Malpensa. E’ rimasta in piedi la richiesta della SEA, società che gestisce l’aeroporto di Malpensa, di ottenere da Alitalia un indennizzo di 1,25 miliardi di euro per i mancati introiti derivati dalla decisione di Alitalia di cancellare l’hub di Malpensa ? Penso di si, ma non so come il nuovo piano industriale tiene conto di questo rischio. Malpensa genera 74 milioni di perdite al giorno (come detto dal Presidente di AirFrance Spinetta in una conferenza stampa all’inizio dell’anno). Vedremo cosa farà la nuova compagnia.
INVESTIMENTI
AirFrance era pronta a mettere sul piatto 2 miliardi di euro circa, ricapitalizzando Alitalia con 1 milardo e con investimenti per 750 milioni di euro. I contribuenti non dovevano pagare assolutamente nulla. E figuratevi se AirFrance, come malignamente dice qualcuno, avrebbe cancellato Alitalia dopo aver sborsato 2 miliardi di euro… La situazione attuale è diversa. Stando alle indiscrezioni di stampa, ci sarà un commissario straordinario che dovrà dividere Alitalia in due compagnie: una buona (good company) ed una cattiva (bad company). Nella cattiva andranno tutti i debiti di Alitalia, memtre la good company sarà quella che avrà gli assett Alitalia. I nostri “capitani coraggiosi” compreranno la good company, ma la bad ce la terremo noi sul groppone. E immagini che i debiti saranno a carico dello stato, ovvero di noi contribuenti. Visto la differenza? AirFrance voleva pagarli di tasca propria i debiti, mentre ora li pagheremo tutti noi. Qual è secondo voi la soluzione migliore?
IL FUTURO
Qui siamo al limite del ridicolo. Prima AirFrance voleva comprare tutto,pagando anche i debiti, e le è stato negato. Ora, invece, ora le si fa la corte chiedendo di entrare a far parte della cordata in un’azienda che non ha debiti. Veramente una gran bella manovra. E ci credo che Airfrance accetterà, così pure come altre compagnie tipo Lufthansa e BA. Cosas si prospetta? Pare che i nostri capitani coraggiosi potranno vendere la loro quota dopo 5 anni. Semplice: compro un’azienda senza debiti a prezzi stracciati, ci guadagno in questi 5 anni, taglio i costi e poi la rivendo al miglior offerente. In altre parole, tra 5 anni Alitalia sarà acquistata da altre compagnie aeree, con buona pace dell’italianità della compagnia.

Questo è solo l’anticipo. Vedremo cosa ci riserva, se mai lo vedremo, il piano industriale preparato da Banca Intesa.