FOTO DELLE ISOLE TUVALU (DESTINATE A SCOMPARIRE SE LE NAZIONI NON DIMINUIRANNO L'EMISSIONE DI GAS SERRA)

sabato 6 ottobre 2007

IL PIANO INDUSTRIALE DELL'AQP E IL DISSALATORE DEL CHIDRO

In questo periodo di Partito Democratico, si ha sempre meno tempo per i comunicati stampa e per i propri articoli (anche perché non si sa con che denominazione di partito uscire), almeno per quelli che necessiterebbero di una riflessione attenta. Sta di fatto che è uscito di recente il Piano Industriale 2007-2010 dell’Acquedotto Pugliese. Quello disponibile al grande pubblico credo sia, in realtà, solo una sintesi del Piano Industriale, quello che in gergo si chiama Executive Summary (una sintesi per chi vuole avere un’idea delle cose principali). Pertanto, occorrerebbe avere i piani industriali completi per poter fare una analisi più approfondita. Ad ogni modo tale piano ha una parte positiva ed una negativa. La parte positiva è che si è in presenza di investimenti di 220 milioni di euro per ridurre le perdite fisiche e le mancate fatturazioni, oltre che ad interessanti direttrici volte alla efficienza di gestione (anche tramite il confronto con realtà che rappresentano punti di eccellenza) . La parte sicuramente negativa è che ricompare il dissalatore del Chidro. Mi auguro che sia un refuso preparato prima della decisione del Comune di Manduria di non volere il dissalatore per problemi di impatto ambientale. Altrimenti sarebbe un gesto di una arroganza enorme, in spregio alla volontà sovrana di un Comune e ad una Valutazione di impatto ambientale. E non serve un articolo sulla stampa per capirlo: è talmente evidente. Pertanto, quei 50 milioni del Dissalatore del Chidro dovrebbero andare da qualche altra parte, spero nel recupero delle perdite fisiche. Ma c’è una cosa strana: scompare il potabilizzatore di Statte e compare il potabilizzatore di Conza della Campania, in provincia di Avellino (che non c’era precedentemente), che ha la stessa portata di quella prevista per Statte. Da qui posso fare varie deduzioni sulla bontà degli investimenti per il recupero perdite (sia il dissalatore del chidro che il potabilizzatore servono a compensare le perdite della rete idrica salentina e se rimangono, vuol dire che il recupero perdite non è sufficiente), ma preme politicamente dire che il messaggio è chiaro: se non posso fare strutture qui in Puglia, vado a farle altrove ma comunque le farò. Industrialmente non fa una grinza. Strano che non si sia fatto lo stesso ragionamento per il dissalatore del Chidro. Aspettiamo i dettagli del piano.

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