Il Sindaco di Bitonto (http://www.rassegnastampacrp.com/archivio.aspx?id=33292) ha espresso la propria contrarietà ad avere a Giovnazzo una centrale per la produzione di energia elettrica dal combustibile derivato dai rifiuti (cdr) . Ed ha ragione. Il nome è piuttosto gentile, ma si tratta comunque di un processo di combustione simile a quello di un inceneritore. E un cdr è (fonte Osservatorio Nazionale sui Rifiuti)
“Combustibile alternativo ottenuto dalla componente secca (carta, plastica, fibre tessile, ecc.) dei rifiuti urbani, dopo un apposito trattamento di separazione e purificazione da altri materiali, quali vetro metalli e inerti. Il CDR ha mediamente la seguente composizione: 44% carta, 23% plastiche, 12% residui tessili, 4,5% scarti legnosi, 14% organico putrescibile e 2,5% inerti; il suo potere calorifico inferiore è mediamente pari a 15.000 kJ/kg (circa 3.600 kcal/kg). Attualmente, sono due le possibilità di impiego di questo materiale: - sfuso e/o addensato, per la combustione in impianti industriali (cementifici, acciaierie, centrali termoelettriche, ecc.) o in forni dedicati a griglia o a letto fluido (Forni d'incenerimento); - in pellets, per la combustione con carbone o in combustori a letto fluido bollente o ricircolante.”
Poiché si tratta di un processo di combustione, dovrebbe esserci la presenza di polveri fini ed ultrafini. Non ho evidenza scientifica (non ho trovato nessun articolo in proposito) circa le emissioni di Particolato fine e ultrafine, ma se siamo in presenza di tali polveri nelle centrali a turbogas, dove siamo in presenza di gas, figuriamoci in presenza di quelle componenti (44% vetro, etc. etc.) che sono solide. Ma se è così, allora perché non si prende Giovinazzo e si fa costruire la centrale a solare termodinamico ? Non sarebbe più sicuro?
domenica 9 dicembre 2007
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