domenica 16 dicembre 2007
INQUINAMENTO LUMINOSO? UNA OPPORTUNITA' DI RISPARMIO
Se notate, nei vari comuni l’illuminazione è fatta di fari che non tengono assolutamente conto del problema dell’inquinamento luminoso. Di cosa stiamo parlando? L’inquinamento luminoso è una alterazione del livello luce notturno. Il cielo stellato non è più ben visibile, e questo è dovuto all’inquinamento luminoso. Ma come, dirà qualcuno, veramente c’è qualcuno che pensa che l’inquinamento luminoso sia un problema, con tutti i guai che abbiamo? Abbiamo la disgrazia di avere ch si vanta di un grande successo l’avere raggiunto in un comune il 15,92% circa di raccolta differenziata (come il caso dell’Assessore all’ambiente Carucci di Mottola in un suo comunicato stampa), proprio dell’inquinamento luminoso vi preoccupate? Il problema non può essere ridotto in maniera così semplicistica. E’ vero che quando ero bambino e vedevo i fuochi d’artificio il cielo era così stellato (non vi erano luci nelle campagne) che si vedeva la Via Lattea chiaramente e in tutta la sua bellezza (e questo ha anche contribuito alla mia passione per gli studi scientifici) , ma non è solo questo. Non è solo per seguire l’UNESCO, che ha sancito nella Dichiarazione Universale delle Generazioni Future il diritto delle generazioni future ad avere il diritto ad un cielo pulito. Il problema, come tutte le questioni ambientali, diventa economico. Astrofili ed Astrofici dell’associazione CieloBuio hanno quantificato che una citta come Frosinone (50000 abitanti) risparmierebbe circa 100 mila euro all’anno solo utilizzando lampioni ed illuminotecnica che non provocano inquinamento luminoso. La soluzione è semplice: i lampioni puntano verso terra e quindi hanno bisogno di meno energia per illuminare con un duplice vantaggio: si risparmia energia e non si illumina il cielo notturno. Morale della favola? La classe dirigente (ma non solo quella amministrativa, anche quella politica) deve avere una visione a 360 gradi sull’ambiente cominciando a capire che in questo modo si possono operare dei risparmi molto concreti,altro che il successo di una raccolta differenziata al 16% circa.
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