domenica 16 settembre 2007
BENE IL NO AL DISSALATORE DEL CHIDRO (Mio comunicato stampa pubblicato il 14 Settembre 2007)
Paradossalmente, la decisione del Comune di Manduria relativamente al no al dissalatore del Chidro può essere di aiuto per le infrastrutture dell’Acquedotto Pugliese.Infatti, sia il dissalatore del Chidro che il previsto potabilizzatore di Statte nascono, come si evince dal ‘Programma Tecnico Economico per l’Integrazione Idrica della Puglia Meridionale' dell’ATO e dell’Acquedotto Pugliese, espressamente per soddisfare il fabbuisogno idrico del Salento. Già quindi è alquanto anomalo che se ne sia parlato con tanta insistenza dopo il problema idrico a Taranto. Comunque, sempre da tale programma si nota che il fabbisogno idrico del Salento è inferiore alla disponibilità idrica derivante dai pozzi e convogliata dagli schemi idrici del Sele e del Pertusillo. In altre parole, l’acqua che arriva sarebbe sufficiente. In realtà, la carenza idrica, come si deduce dallo stesso documento, è imputabile ad un 50% di perdite della rete idrica. In altre parole, sia il dissalatore che il potabilizzatore sono necessari proprio perché vi sono delle perdite nella rete. Non sarebbe più sensato, invece che costruire tali opere, procedere alle opere di risanamento delle reti idriche e alla ricerca delle perdite? Spiace constatare che , come si legge nel documento di verifica dell’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale Puglia sui cronoprogrammi degli interventi pianificati dall’Acquedotto Pugliese , i lavori da finanziare con i fondi POR 2000-2006 previsti per il risanamento delle reti idriche , pari a oltre 71 milioni di euro , e per la ricerca delle perdite, pari a oltre 13 milioni di euro, non siano mai stati realizzati e rientrano nella categoria “non realizzabili” perché la conclusione ricadrebbe entro od oltre il secondo semestre 2008, data ultima di rendicontazione. Ci si chiede: come mai l’Acquedotto Pugliese non ha mai iniziato i lavori con tali fondi disponibili dal 2000 al 2006 con un Accordo di Programma che prevedeva anche uno stanziamento di oltre 11 milioni di euro circa del Ministero dell’Ambiente? Invece sul dissalatore si sta accelerando e i fondi relativi, in una rimodulazione di spesa perché anche il dissalatore del Chiro era tra le opere ‘non realizzabili’, sono stati stanziati. Spero che il nuovo piano d’ambito tenga conto della esigenza di risanare le reti idriche e di recuperare le perdite idriche, piuttosto che intestardirsi su opere che hanno un forte impatto ambientale. Certo, fa riflettere come, nel Programma Tecnico summenzionato, si suggerisca a pagina 5 di ‘superare tali osservazioni’ relativamente a osservazioni di carattere ambientale e archeologico relativamente al dissalatore del Chidro, come se l’impatto ambientale o i siti archeologici possano cambiare da un momento all’altro. Bene ha fatto, quindi il Comune di Manduria e l’amico Francesco Massaro a dire di no al dissalatore.
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